Cronaca

Andrea Devicenzi, la zattera e
i ricordi: l'amore per il fiume

"Quanti momenti passati su questa zattera, ma soprattutto, quanti ne passerò ancora. Da fine anni ’80 in cui assieme agli amici prendevamo di nascosto i remi in deposito per attraversare in barca il fiume e giocare poi a calcio sulla spiaggia; agli allenamenti in qualsiasi periodo dell’anno..."

Un ricordo, che è una dichiarazione d’amore nei confronti del fiume. Quel fiume conosciuto da ragazzino, affrontato rubando i remi per arrivare sullo spiaggione. Una partita a pallone, una ragazza e la chitarra. Ricordi belli quelli dell’Iron Man e motivatore Andrea Devicenzi. Che è, e resta, uomo di fiume. E’ bastato, al termine dell’allenamento, fermarsi cinque minuti sulla zattera degli Amici del Po. “Quanti momenti passati su questa zattera, ma soprattutto, quanti ne passerò ancora. Da fine anni ’80 in cui assieme agli amici prendevamo di nascosto i remi in deposito per attraversare in barca il fiume e giocare poi a calcio sulla spiaggia; agli allenamenti in qualsiasi periodo dell’anno e condizioni atmosferiche; con la fidanzata, due birre e la chitarra; il ritorno dopo l’incidente, con il dubbio di potercela ancora fare con una sola gamba. Allenamento finito, ma cinque minuti in cui pensare a tutto questo, voglio proprio dedicarmeli“.

N.C.

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