Treni ko: il caso in consiglio provinciale
a Mn (convocando pure Trenord)
A nulla finora, conclude lo scritto, sono valse le promesse e le rassicurazioni formulate per anni e sono in ritardo anche le più volte annunciate immissioni di nuovi treni sulla tratta. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Gli ennesimi disservizi alla linea ferroviaria Mantova-Cremona-Milano spingono alcuni consiglieri provinciali di Mantova, che sono poi sindaci in alcuni dei comuni toccati dalla tratta, a pigiare sull’acceleratore, impegnando le istituzioni affinché non ignorino il problema.
In particolare i consiglieri provinciali del gruppo “Provincia di Mantova protagonista” con i firmatari Palazzi, Bazzi, Chilesi, Chiaventi, Terzi e Torchio, chiedono di essere convocati a Palazzo di Bagno, sede della Provincia virgiliana, di fronte al consiglio provinciale ma anche ai sindaci della tratta e soprattutto ai dirigenti di Trenord e all’assessore Regionale ai Trasporti. Insomma, una sorta di resa dei conti o quantomeno una chance per parlarsi faccia a faccia.
“Alla luce dell’incredibile sequenza di soppressioni dei treni, ritardi e disagi, più volte richiamata a vari livelli e derivante dalla gestione Trenord – si legge nell’ordine del giorno presentato – chiediamo che i soggetti coinvolti si rendano disponibili ed in presenza a un incontro, perché è urgente e indilazionabile rispettare rigorosamente la regolarità delle corse, gli orari e la qualità del servizio pubblico ferroviario, unitamente all’ammodernamento dei treni e dell’intero materiale dei vari convogli”.
Nello scritto si precisano alcuni passaggi non di poco conto: “La cancellazione dei treni avviene ormai senza preavviso, con grave danno per la numerosa utenza pendolare, costituita in particolare da lavoratori e studenti”.
Inoltre “dopo il trasferimento a Milano Greco del controllo della rete ferroviaria, sono aumentata in maniera esponenziale le attese davanti ai passaggi a livello, a dispetto delle sofisticate tecnologie e dell’adozione di procedure informatiche, con blocco anche di mezzi sanitari, che dunque hanno una certa urgenza e priorità di transito”.
A nulla finora, conclude lo scritto, sono valse le promesse e le rassicurazioni formulate per anni e sono in ritardo anche le più volte annunciate immissioni di nuovi treni sulla tratta.
Giovanni Gardani