San Martino dall'Argine, minoranza
tuona: "Nessun rispetto per il paese"
Il progetto di risanamento al quale la nostra Amministrazione Comunale ci vuole portare è una vera oscenità, che farebbe rivoltare nella tomba i costruttori delle bellezze presenti a San Martino. Si vogliono spendere 267.000 euro per costruire una ciclabile verso Marcaria, nonostante a San Martino ci siano decine di strade e viottoli che ci congiungono con i paesi limitrofi. Soldi buttati per un’opera inutile
Opere senza criterio, fuori dal contesto storico e paesaggistico. O, peggio ancora, come nel caso della ciclabile San Martino – Marcaria, soldi buttati via che avrebbero potuto servire ad altro. E’ un J’accuse pesante quello della minoranza del comune di San Martino dall’Argine. A firmarla i tre consiglieri Roberta Salomoni, Idalgo Ziliani, e Maria Giuseppa Cappetta.
“San Martino dall’Argine – scrive l’opposizione – è un ridente borgo della provincia di Mantova ricco di storia e di cultura. Il centro storico è di una bellezza unica, composto dai Portici Gonzagheschi, da Chiesa Castello, dal Palazzo situato in quest’ultima dove nacque la prima Scuola Rurale d’infanzia italiana fondata da Ferrante Aporti.
Addentrarsi in quei luoghi significa entrare nella genesi della storia rurale, architettonica e culturale del nostro paese. La bellezza del centro storico sammartinese si manifesta come un armonico disegno di costruzioni ed edifici, intervallati dalla presenza di verde urbano, quasi a significare un equilibrio perfetto tra insediamenti umani e rispetto dell’ambiente.
L’aspetto del centro storico ci parla di rispetto delle caratteristiche architettoniche da preservare, di come un borgo millenario sopravvive mantenendo intatta la propria bellezza goduta dalla cittadinanza. Esistono leggi e decreti governativi e regionali, e sono stati fatti studi approfonditi su come intervenire nei centri storici dei borghi antichi.
Nel 1960 sindaci, parlamentari, associazioni di tutela, professionisti e ambientalisti hanno prodotto un documento di indirizzo chiamato CARTA DI GUBBIO, rivisto e ampliato poi nel 1990, attraverso il quale hanno posto le basi di una moderna visione e applicazione dei principi di salvaguardia, risanamento e ristrutturazione dei centri storici.
Come Minoranza Consiliare abbiamo letto documenti e regolamenti, ma in nessuno di questi vi era testimonianza di interventi di risanamento al fine di creare parcheggi, di restringere gli spazi verdi o inserire piantumazioni inadeguate rispetto al contesto urbanistico presente.
Il progetto di risanamento al quale la nostra Amministrazione Comunale ci vuole portare è una vera oscenità, che farebbe rivoltare nella tomba i costruttori delle bellezze presenti a San Martino. Si vogliono spendere 267.000 euro per costruire una ciclabile verso Marcaria, nonostante a San Martino ci siano decine di strade e viottoli che ci congiungono con i paesi limitrofi. Soldi buttati per un’opera inutile.
Sarebbe stato meglio prevedere la sistemazione e messa in sicurezza dei marciapiedi di Via Garibaldi che in alcuni tratti risultano impercorribili e pericolosi. E’ opportuno ammodernare l’ex Sala Civica e Biblioteca, rendendo omaggio a Ferrante Aporti, aprendo alla possibilità di un museo sulla vita e le opere dello stesso.
Sarebbe utile promuovere un progetto di verde urbano, evitando inserimenti anomali e nocivi come gli oleandri sistemati in piazza Castello, lasciando intatto l’assetto architettonico di quest’ultima, risanandola e impedendone i parcheggi che sono presenti in quantità più che sufficiente nelle zone limitrofe.
Come minoranza consiliare siamo estremamente contrari a questo progetto, lo riteniamo offensivo per la storia del nostro Comune e inopportuno dal punto di vista dei principi di salvaguardia dei borghi. A tal proposito vogliamo citare l’articolo 1 del PIANO GENERALE DEL TERRITORIO (PGT) del nostro Comune:
Il PGT, regola e disciplina l’assetto e l’utilizzo dell’intero territorio Comunale, nel rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento Comunitario, Statale e Regionale, nonché delle peculiarità storiche, culturali, naturalistiche e paesaggistiche locali. Il PGT è coerente con gli strumenti di pianificazione ambientale e territoriale-urbanistica, Regionale e Provinciale e ne costituisce la disciplina di maggior dettaglio.
Non ci convince per niente il modo di progettare il futuro dell’Amministrazione, non tiene conto del passato, della storia e cultura delle nostre origini, non promuove i principi della salvaguardia. Questo porta come conseguenza la perdita dell’unicità architettonica dei luoghi sopracitati.
Noi pensiamo, come Minoranza, che per progetti così importanti sarebbe stato necessario coinvolgere la cittadinanza, per sollecitare un confronto, cercando di capire come meglio utilizzare l’opportunità delle risorse economiche, ma ci eravamo illusi. I nostri amministratori preferiscono gli inutili sogni nel cassetto e alla comunità sammartinese rimarranno gli incubi“.