Cronaca

Davide Persico e il suo cane: una
intensa dichiarazione d'amore

"E' sempre stata un cucciolo ma adesso è grande, il viso comincia a sbiancarsi e ha smesso di giocare per imparare. La sera, se faccio tardi, gratta la porta del mio studio, le apro e guardandomi si fa seguire fino a letto. Entra sotto le coperte, appoggia il muso sulla mia pancia e si lamenta se mi muovo"

Questa volta non glielo chiediamo, ma è solo perché è talmente bello che – comunque vada – siamo quasi certi che Davide Persico non si offenderà. Ieri era, come sempre, con ostinata determinazione a fotografare la sua campagna, la sua golena e gli esseri che la popolano. Il sindaco di San Daniele Po – il fato lo preservi a lungo tra i numi illuminati di queste lande – è tra i pochi primi cittadini che crede davvero nel rispetto dell’ambiente, che ha una visione completa di ciò che si debba intendere – e fare – per proteggere la natura. Il suo legame con la terra, con le sue tradizioni, con la sua storia, con gli esseri che la popolano è fortissima. Ieri, dicevamo, era come spesso gli capita, intento a fare osservazione, a fermare nelle immagini ciò che spesso a tanti sfugge. Un uccello, un piccolo lembo di terra infuocato dal sole, un fiore. Ed era lì con il suo cane. Quello che ci ha colpito – favorevolmente colpito – è il rapporto che il primo cittadino ha con il suo fedele compagno a quattro zampe. Un rapporto che descrive con la solita capacità che ha di narrare, fosse di fossili, di uomini o – come in questo caso – di cani.

Questa volta (ed è la prima volta) non glielo chiediamo se è daccordo. Ci assumiamo la responsabilità di una sorta di furto dal suo profilo social. Che i sacri numi, e lui stesso, ci perdonino. “Nessuna escursione, nessuna foto, nessun motivo di uscire di casa per addentrarmi nella natura avrebbe alcun senso senza di lei a mio fianco. Ci capiamo con uno sguardo. In due ore di cammino ci guardiamo infinite volte e se sopraffatta dai suoi istinti, basta un sibilo lieve tra i denti per attirare la sua attenzione e farla bloccare di scatto. Se alzo la mano torna. Se scodinzola naso a terra la seguo. Capisce il mio umore e lo cambia con un gesto. Se preparo lo zaino lei prepara il guinzaglio. Se apro la portiera sale in auto. Se stana un fagiano torna per prendere il suo Like. Quando apro il cavalletto e punto il teleobiettivo si siede a fianco e aspetta l’ok per ripartire. Corre come il vento e adora la sabbia. Non trova fossili ma porta bastoni da rilanciare. Ha paura delle brioches della mattina perché le esplodo mentre mi siedo per colazione ma appena passato il botto torna che dobbiamo dividere. Le sta sui coglioni il gatto ma lo sopporta perché l’ho portato a casa io e le ho spiegato che era abbandonato. Ma non è ancora convinta. E’ sempre stata un cucciolo ma adesso è grande, il viso comincia a sbiancarsi e ha smesso di giocare per imparare. La sera, se faccio tardi, gratta la porta del mio studio, le apro e guardandomi si fa seguire fino a letto. Entra sotto le coperte, appoggia il muso sulla mia pancia e si lamenta se mi muovo. Che schifo, dormi col cane? Si, certo, e ormai non posso addormentarmi se manca il contatto. Come mi guarda Lei non mi ha mai guardato nessuno. E’ la sincerità in persona“.

Una vera e propria dichiarazione d’amore. Bellissima e intensa. Che, in una sera fredda di lavoro, ci ha scaldato il cuore.

N.C.

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