Cronaca

Rapinarono studentessa alla stazione
dei pullman, presa banda di ragazzine

Le presunte autrici del reato sarebbero cinque ragazze, quattro delle quali tra i 15 e i 16 anni e una di 18.

Dilaga la microdelinquenza minorile alla stazione dei pullman di Cremona, dove bande di ragazzini imperversano a qualsiasi ora. A questo proposito, i Carabinieri di Cremona, agli ordini del tenente colonnello Rocco Papaleo, hanno individuato un gruppo di giovanissime ragazze, come le responsabili di una rapina perpetrata ai danni di una studentessa universitaria, lo scorso 6 dicembre.

Le presunte autrici del reato sarebbero cinque ragazze, quattro delle quali tra i 15 e i 16 anni e una di 18.

Era il pomeriggio del 6 dicembre, intorno alle 14.30, quando la studentessa, residente fuori provincia, mentre si trovava al terminal in attesa dell’autobus per rientrare a casa, è stata accerchiata da un gruppo di ragazze. In un primo momento le hanno chiesto del denaro, ma la giovane si è allontanata, ignorandole. Tuttavia poi il gruppetto l’ha accerchiata di nuovo, intimandole di consegnare il telefono che aveva in mano perché dovevano fare delle telefonate. Al suo rifiuto una delle ragazze, spalleggiata dalla amiche, glielo ha strappato di mano torcendole polso e costringendola a lasciare la presa. Da qui la fuga in direzione della stazione ferroviaria.

La vittima ha immediatamente denunciato il fatto al Comando di Viale Trento e Trieste. Gli uomini dell’Arma hanno subito avviato le indagini, ricostruendo in maniera chiara e precisa quanto accaduto grazie alla preziosa presenza delle telecamere di sorveglianza che hanno inquadrato e ripreso la scena.

Nei giorni successivi, carabinieri in borghese hanno controllato quotidianamente il terminal bus finché hanno individuato tutte le ragazze immortalate dalle telecamere, riconoscendole sia per la corrispondenza delle sembianze fisiche sia per la corrispondenza dell’abbigliamento che indossavano il giorno del fatto. Quattro sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria minorile di Brescia e riaffidate ai genitori, avvisati e convocati in caserma, mentre la quinta, maggiorenne, è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria di Cremona.

E’ stato ricostruito anche quanto accaduto dopo la rapina: le giovani si sono infatti recate in un negozio di telefonia della città, per rivendere il cellulare, ricavandone 30 euro. L’apparecchio è stato rinvenuto nel suddetto negozio e messo sotto sequestro, L’esercente è stato invece denunciato per ricettazione, non avendo effettuato alcuna verifica sulla provenienza del telefono,

Non si tratta – fanno sapere dal comando di viale Trento Trieste – di una vera e propria banda criminale, inteso come realtà strutturata finalizzata alla commissione di reati o al controllo del territorio. Dalla ricostruzione operata dall’Arma, l’episodio si inquadra nella dinamica del cosiddetto “co-offending”, un fenomeno già descritto dalla Procura Minorile bresciana, che consiste nel commettere insieme comportamenti devianti, da parte di adolescenti, ragazzi e ragazze, che si rendono protagonisti di episodi caratterizzati da grande immaturità personale ed emotiva e che spesso va di pari passo all’assenza di autorevoli riferimenti familiari e ad esperienze di vuoto progettuale ed esistenziale che invece la relazione con un gruppo colma o copre.  

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