Cronaca

ANPI Viadana scrive ai comuni: pietre
d'inciampo per ricordare i deportati

Stolpersteine, le «pietre d’inciampo» create nel 1992 dall’artista tedesco Gunter Demnig sono come tessere per un monumento della memoria in continua espansione: nei vent’anni passati, se ne trovano in molti paesi europei e hanno raggiunto grande notorietà

In occasione della Giornata della Memoria l’ANPI di Viadana ha deciso di scrivere ai primi cittadini di Viadana, Pomponesco, Dosolo, Gazzuolo, Commessaggio e Sabbioneta inoltrando due richieste. La prima per ricordare a Liliana Segre la cittadinanza onoraria laddove le è stata concessa e la seconda di istituire pietre di inciampo a memoria dei deportati nei campi di concentramento. Questo il testo della lettera.

Lettera aperta ai Sindaci di Viadana, Sabbioneta, Commessaggio, Gazzuolo,Dosolo, Pomponesco

Per celebrare la Giornata della Memoria, voluta dall’ ONU, per ricordare le vittime della Shoah, per conoscere e non dimenticare gli orrori del passato, per non ripeterli nel presente, l’ ANPI Viadanese

Vi Chiede:

  1. Che la cittadinanza onoraria a Liliana Segre venga ricordata dai Comuni del territorio che gliel’ hanno concessa, con un messaggio ufficiale;
  2. Che le Amministrazioni comunali in oggetto accettino la proposta di posare pietre d’ inciampo, blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone, riportante nome, data, luogo di nascita e morte della persona da ricordare. Le pietre d’ inciampo sono poste in memoria di cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti.

Stolpersteine, le «pietre d’inciampo» create nel 1992 dall’artista tedesco Gunter Demnig sono come tessere per un monumento della memoria in continua espansione: nei vent’anni passati, se ne trovano in molti paesi europei e hanno raggiunto grande notorietà.

“Chi se ne ricorda di queste persone che devono essere d’inciampo? – ha chiesto Liliana Segre – Quelli che hanno fatto ‘la scelta’ e, sapendo quel che rischiavano, sono andati contro un regime che non dava speranza; poi ci sono quelli colpevoli di esser nati, che potevano essere anche vicini al fascismo, come molti della borghesia ebraica in quel tempo, e che poi se ne pentirono nelle ultime fasi della vita. Quando ho potuto essere alla posa di una pietra, certi di quelli in cui anche io sono inciampata, mi sono ricordata di momenti terribili e ho sentito di dovermi inchinare.“

ANPI Viadanese ritiene importante ricordare e onorare la memoria di cittadini originari del territorio che sono stati vittima del nazismo con questa modalità.

Ci sia concessa un’ultima nota, anche la Bibbia parla delle pietre d’ inciampo nella Lettera di Paolo ai Romani (9, 32-33): “Ecco io pongo in Sion una pietra d’ inciampo e un sasso che fa cadere; ma chi crede in lui non sarà deluso”. In attesa di riscontro, porgiamo i nostri saluti. Anpi Viadanese

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