Cronaca

"Mascherine FFP2 ai pendolari,
la giunta regionale tentenna: perché?"

L’ulteriore contrarietà espressa dimostra come la Giunta Fontana preferisca continuare a lavorare come ha fatto negli ultimi anni, ovvero male, con i pasticci che hanno contraddistinto questa legislatura in piena pandemia: dal caso Fippi, con le mascherine “pannolino”, al caso camici fino ai continui disservizi e al fallimento del portale Aria”.

“A marzo 2021 ho proposto a Regione Lombardia di rendere obbligatorio l’utilizzo sui mezzi di trasporto delle FFP2 e di distribuirle a pendolari e lavoratori del trasporto. La Giunta, però, non ha ritenuto utile questa proposta”. A dirlo è il consigliere del Movimento 5 Stelle Lombardia, Nicola Di Marco, a seguito della bocciatura di un ulteriore emendamento proposto in questa sessione di bilancio.

“Oggi – continua Di Marco – con l’aumento dei contagi, ci aspetteremmo una presa di posizione da parte di Regione e dell’assessore Moratti, eppure è stata nuovamente bocciata la mia proposta. Stando agli ultimi dati, la Lombardia potrebbe presto cambiare colore e diventare gialla. Nel centro di Milano il sindaco Beppe Sala ha firmato un’ordinanza per rendere obbligatorio l’utilizzo della mascherina anche all’aperto. Non si esclude, inoltre, che l’ordinanza possa essere estesa per tutta la città.

Il Covid sta ancora avanzando, anche con l’arrivo di nuove varianti. I mezzi pubblici, utilizzati quotidianamente da pendolari e lavoratori, possono essere un luogo in cui il contagio si diffonde a causa di una aerazione spesso non soddisfacente o per un distanziamento difficile da rispettare in orari di punta.

Ci aspettavamo, quindi, che anche Regione prendesse provvedimenti a riguardo. Invece continuano sulla loro linea. Già lo scorso marzo avevo avanzato la proposta di rendere obbligatorie sui mezzi le mascherine FFP2 e di distribuirle ai lavoratori e agli utenti ma la proposta è stata respinta.

Nella risposta a una mia interrogazione di aprile, Letizia Moratti citava, tra le cause della bocciatura, i costi alti che dovrebbero sostenere le aziende di trasporto e gli utenti. Ma noi pensiamo che se Regione si fosse attivata in accordo con il Governo per il reperimento e la distribuzione delle mascherine, sarebbe stato garantito un costo unitario di acquisto più basso, andando incontro alle esigenze del singolo cittadino.

L’ulteriore contrarietà espressa dimostra come la Giunta Fontana preferisca continuare a lavorare come ha fatto negli ultimi anni, ovvero male, con i pasticci che hanno contraddistinto questa legislatura in piena pandemia: dal caso Fippi, con le mascherine “pannolino”, al caso camici fino ai continui disservizi e al fallimento del portale Aria”.

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