Audizione ponti: le parole di
Signoroni, Massari e Zolezzi
"Auspico quindi che i dati circostanziati esposti martedì e l’emergere di nuove criticità rispetto alla ricognizione del 2020, possano spingere il Ministro Giovannini a concordare con l’utilità di un commissario e di adeguati finanziamenti” conclude Zolezzi.
“Dobbiamo sottolineare il grande impegno che il Governo, e il Ministro Giovannini in particolare, e il Parlamento hanno impresso per avviare un’opera complessa di messa in sicurezza e modernizzazione dei 30.000 ponti in gestione alle Province. Occorre però prevedere nuove disponibilità, proprio a partire dai Ponti del bacino del Po, che sono indubbiamente strategici. Per i soli ponti gestiti dalle Province restano infatti da finanziare 126 progetti, di cui 117 riferiti a ponti con degrado strutturale alto, per un fabbisogno di 129 milioni 985. Per questo consideriamo estremamente positive le risoluzioni su cui oggi siamo chiamati a dare indicazioni, perché evidenziano chiaramente quanto su questo tema sia forte e generalizzata la preoccupazione e la volontà del Parlamento di garantire alle comunità e ai territori il diritto ad una mobilità efficiente e sicura”.
Lo hanno detto i Presidenti della Provincia di Cremona, Paolo Mirko Signoroni, e della Provincia di Parma, Andrea Massari, intervenendo per l’UPI in audizione alla Commissione ambiente della Camera dei deputati sulle risoluzioni riguardanti gli investimenti per la messa in sicurezza dei Ponti e viadotti del bacino del Po.
“Vogliamo sottolineare – hanno detto i rappresentanti delle Province – che, nonostante le pesanti criticità causate dalla situazione di emergenza pandemica, gli investimenti avviati grazie ai fondi a disposizione dal 2019 ad oggi stanno procedendo speditamente. Da una prima ricognizione effettuata tra le Province il quadro generale mostra una forte spinta degli enti alla realizzazione degli impegni assegnati. Ciò a dimostrazione che la fiducia che Governo e Parlamento stanno riponendo nell’assegnare alle Province importanti risorse per investimenti è giustamente indirizzata e deve proseguire sia rispetto alla messa in sicurezza di nuovi ponti nel Bacino del Po, come indicato dalle risoluzioni che condividiamo, sia rispetto a pari interventi su tutto il territorio”.
“Resta indispensabile – hanno sottolineato i Presidenti – un nuovo impegno di Governo e Parlamento per accelerare nella semplificazione e nello snellimento delle procedure autorizzative, soprattutto in ambito ambientale e paesaggistico che in riferimento alle grandi opere causano forte dilatazione delle tempistiche durante le fasi progettuali”.
“La programmazione degli investimenti per l’infrastrutturazione, a partire dalla viabilità e dalla costruzione di nuovi ponti, non può prescindere da un attento confronto con il territorio – hanno poi concluso i rappresentati UPI – Occorre dunque che sulla programmazione delle opere si aprano sui territori tavoli di confronto tra Governo, Regioni e Province”.
“Per quanto riguarda AIPO – afferma il consigliere del Movimento 5 Stelle Alberto Zolezzi – ho chiesto all’ing. Luigi Mille un commento in relazione alla ricognizione ministeriale del 2020 che ha riscontrato ben 183 ponti ammalorati sul bacino e in molti casi AIPO non aveva contribuito alla segnalazione di criticità neppure sull’asta del Po. Mille ha concordato sull’utilità della ricognizione ministeriale e ritengo che questo sia in linea con la richiesta di commissariamento che emerge dalle risoluzioni presentate.”
Il commissariamento – prosegue Zolezzi – su cui molti auditi concordano può consentire la supervisione delle procedure di passaggio di competenze, di progettazione e di ricostruzione dei ponti sul bacino del Po. Vi è stata concordanza sullo stanziamento di un finanziamento adeguato e sul velocizzare tutti i progetti e i cantieri, per scongiurare il rischio di un lockdown ambientale. “Per rifare i soli 9 ponti sull’asta del Po ci vogliono almeno 600 milioni. Più del doppio di quanto meritoriamente stanziato dall’ex Ministro Toninelli nel 2019. Quindi è più che mai necessario stanziare ulteriori risorse finanziarie.”
Molti gli spunti emersi durante la discussione che meritano di essere evidenziati, secondo Zolezzi: “Come il ponte di Viadana, attualmente in gestione per metà ad ANAS e per metà alla provincia di Reggio Emilia. Si sta lavorando per qualificare la strada come arteria stradale di interesse nazionale, e questo faciliterà il passaggio della gestione completa in mano ad Anas. Sempre secondo ANAS – sottolinea Zolezzi – le condizioni del ponte sono migliori rispetto a quelle descritte, ma è un punto sul quale non mi trova d’accordo. La dichiarazione del Sindaco di Viadana Cavatorta in merito a un ponte messo meglio di altri non è in contrasto con il fatto che a breve terminerà la vita utile di quel ponte e che converrebbe pensare al più presto alla sua ricostruzione.”
“È intervenuto anche l’ingegnere Giulio del Vasto di RFI, che ha risposto in merito al passaggio di proprietà del sedime ferroviario del ponte di Ostiglia. Stando alle sue dichiarazioni si sta risolvendo un aspetto patrimoniale e alcuni ostacoli burocratici. Procedure che secondo Del Vasto si risolveranno in qualche settimana.”
“L’assessore alle infrastrutture di Regione Lombardia Terzi – aggiunge Zolezzi – ha dato il suo ok per nominare uno o più commissari, secondo la legge 55/2019 per la progettazione e la realizzazione di nuovi ponti sul Po. Come ha sottolineato la stessa Terzi è necessario un intervento tempestivo, oltre alla nomina di uno o più commissari per i ponti della Becca e fra Ostiglia e Borgo Mantovano.”
“Ho chiesto il parere all’assessore Terzi in merito a un Commissariamento unitario, il commissario per il raddoppio ferroviario MN-CR sta finalmente risolvendo uno stallo ventennale nonostante gli sgambetti da parte di chi vuole costruire autostrade inutili. Domande alle quali Terzi ha risposto dichiarando l’avviamento di procedure per velocizzare la manutenzione e la ricostruzione dei ponti sul Po e che a Regione Lombardia non interessa quanti saranno i commissari, ma è importante che vi sia coordinamento e sicurezza finanziaria. Il coordinamento è a mio parere facilitato da un commissario unico per i ponti del bacino”.
“Per il presidente della provincia di Parma, Massari sono necessari ulteriori finanziamenti per fermare il degrado delle infrastrutture in Regione Emilia Romagna. Lo snodo del ponte di Casalmaggiore è indispensabile ed è incalcolabile il danno che potrebbe produrre un ulteriore blocco del ponte in termini di danno economico e ambientale. Servono ancora oltre 200 mln di euro solo per le infrastrutture a degrado alto.”
“A breve faremo una sintesi delle tre risoluzioni depositate, riguardo ai ponti nel bacino del fiume Po, tentando di allinearle al parere del MIMS che finora non concorda con un commissariamento. I comitati Ponte Becca, Treno-Ponte-Tangenziale (ponte Casalmaggiore), Vogliamo il ponte (San Benedetto Po) hanno esposto dati drammatici in merito alla perdita economica legata alla limitazione al traffico pesante, 30 milioni all’anno dal 2012 per San Benedetto, 42 milioni per il ponte Becca, ecc. Auspico quindi che i dati circostanziati esposti martedì e l’emergere di nuove criticità rispetto alla ricognizione del 2020, possano spingere il Ministro Giovannini a concordare con l’utilità di un commissario e di adeguati finanziamenti” conclude Zolezzi.
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