Chiesa

Sinodo, da metà gennaio
nelle Zone le assemblee

Tra momenti di ascolto della Parola, riflessione e confronto non sono mancate occasioni in cui tracciare l’immagine di Chiesa di oggi. Lo si è fatto letteralmente chiedendo di disegnare la Chiesa che ciascuno sta sperimentando.

Prosegue in modo intenso il cammino sinodale della Chiesa cremonese che, dopo gli incontri di avvio guidati dal vescovo nelle cinque zone pastorali nei mesi scorsi, si appresta a vivere un altro momento in cui ogni zona della diocesi sarà chiamata a giocare un ruolo da protagonista anche grazie al lavoro, già svolto e ancora in corso, in ciascuna parrocchia. Con la metà di gennaio, infatti, prendono avvio nelle cinque zone pastorali le seconde assemblee sinodali, questa volta aperte a tutti gli operatori pastorali.

“A motivo dell’aumento dei contagi – spiega il vicario episcopale per la Pastorale, don Gianpaolo Maccagni – abbiamo previsto un primo momento, il venerdì sera, in ogni parrocchia o unità pastorale. Sarà fornita una traccia comune da seguire insieme a un video con la riflessione del vicepresidente della Cei per l’area nord, l’arcivescovo Erio Castellucci, e di alcune famiglie, per soffermarsi sull’idea di comunità cristiana che sta emergendo nella prospettiva delineata da Amoris Laetitia. Il sabato mattina successivo, dalle 9 alle 12, i lavori continueranno invece a livello zonale, in due sedi distinte: una per gli operatori pastorali dell’area Giovani (catechisti, educatori e insegnanti) e un’altra che radunerà tutti gli altri operatori”.

Inaugura il percorso la Zona 2, i cui operatori pastorali, dopo il ritrovo di venerdì 21 gennaio in ogni parrocchia, si incontreranno sabato 22 a Soresina. I due poli scelti per gli incontri sono la Scuola dell’Immacolata per l’area Giovani e l’Oratorio Sirino per le altre aree. Il weekend successivo sarà invece il turno della Zone 4 e 5. Per la zona 5 il punto di ritrovo sarà il paese di Rivarolo Mantovano, in due distinti locali della parrocchia. In zona IV, invece, gli operatori dell’area Giovani si riuniranno presso la palestra di Cicognolo, l’altro luogo d’incontro è in via di definizione. A concludere il ciclo di incontri saranno la Zona 1 nel weekend del 18 e 19 febbraio e, infine, la Zona 3 il 25 e 26 febbraio.

Gli incontri del sabato propongono due momenti di gruppo, coordinati da un “moderatore”, che avrà il compito di guidare il lavoro e sintetizzare i vari contributi. Il primo momento sarà incentrato sul tema della famiglia, basato sulla propria esperienza familiare e sull’incontro con le altre famiglie. Il secondo momento verterà, invece, su una condivisione di idee, qualche proposta e passo concreto da compiere perché lo stile familiare possa cambiare e innovare il concetto dell’ “essere chiesa”. Ogni incontro terminerà con una breve conclusione pensata per rilanciare il senso del laboratorio e la preghiera dell’Angelus.

“Gli incontri zonali che si sono svolti tra la fine di ottobre e l’inizio di dicembre – racconta il vicario episcopale per la Pastorale – hanno visto una buona presenza, con una media di 80/90 persone in rappresentanza di quasi tutte le parrocchie, soprattutto laici, ma con la presenza anche di sacerdoti, religiosi e diaconi. Direi che si è raggiunto l’obiettivo, che era quello di presentare e chiarire lo scopo di un cammino sinodale che coinvolge la Chiesa intera, partendo dal ‘basso’”.

Tra momenti di ascolto della Parola, riflessione e confronto non sono mancate occasioni in cui tracciare l’immagine di Chiesa di oggi. Lo si è fatto letteralmente chiedendo di disegnare la Chiesa che ciascuno sta sperimentando. “Dai disegni – prosegue don Maccagni – emergono alcune costanti: viene quasi unanimemente presentata in difficoltà, povera di numeri, isolata dalla realtà e dal mondo, che viene disegnato accanto, o comunque altrove; una Chiesa ingessata e spesso a disagio. Ricorrenti le descrizioni di una Chiesa cittadella fortificata, ma anche vuota e che si interroga su dove sono andati tutti, in particolare bambini e giovani. Nel frattempo, però, i disegni mettono in luce il desiderio di una Chiesa “casa” dalle porte spalancate, con una strada in entrata e uscita. Una Chiesa che raccoglie e convoca, dai volti diversi, desiderosa di riempire di nuovo gli spazi, oppure di uscire accompagnando le persone senza “catturare“. Emerge il desiderio di uscire dagli steccati, vincendo la paura, per incontrare la realtà e le persone, e per vincere l’isolamento. Nei disegni la mascherina, i distanziamenti tra i banchi, le norme prudenziali ricordano quanto questo abbia segnato le nostre comunità».

Nel confronto sono emerse anche aspettative deluse, con la fatica a volte a individuare germogli di vita da incoraggiare. «Trapela però la convinzione – conclude il vicario per la Pastorale – che il Sinodo è una preziosa occasione per individuare la direzione da prendere per un cammino da fare insieme. Anche se rimane la paura di sprecarla inutilmente in vuoti discorsi”.

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...