Il viadanese Bergamaschi
ricorda Sassoli: "Vero europeista"
"La mia opinione è che come presidente del Parlamento europeo Sassoli fosse la persona giusta al posto giusto. Quella carica gli calzava alla perfezione. Lui era un sincero europeista".
Tra le testimonianze che ricordano e tracciano un ricordo di David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo scomparso martedì, vi è anche quella di un viadanese, Paolo Bergamaschi, che da diversi anni frequenta l’Europarlamento in qualità di funzionario europeo che ha lavorato per 25 anni come consigliere politico presso la Commissione Esteri dello stesso Europarlamento.
“Confesso che la notizia della scomparsa di Sassoli – scrive Bergamaschi – mi ha molto scosso. Sapevo del suo ricovero in ospedale ma non ero al corrente che le sue condizioni fossero così gravi. Io non conoscevo bene Sassoli. Anche se frequentava da tempo come me l’Europarlamento ci occupavamo di settori diversi. Ho avuto il piacere di incontrarlo un’unica volta, nell’ottobre del 2019 a Strasburgo pochi giorni prima del mio congedo grazie al vice presidente Fabio Castaldo che lo ha bloccato al volo in un corridoio fra un appuntamento e l’altro. In quell’occasione si è intrattenuto con me un quarto d’ora contravvenendo a tutti protocolli”.
“Ho avuto la possibilità di parlare con lui di Alexander Langer invitandolo a Bolzano a nome della fondazione per i 25 anni dalla scomparsa. È stato di una cortesia squisita. La mia opinione è che come presidente del Parlamento europeo Sassoli fosse la persona giusta al posto giusto. Quella carica gli calzava alla perfezione. Lui era un sincero europeista. Nessuno come lui oggi forse poteva rappresentare quell’idea di Europa solidale e aperta per la quale ci siamo battuti e ci stiamo impegnando”.
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