Arte

Call me by your name, Chamelet e
Hammer 4 anni dopo: "We love you"

Quello di Crema e Cremona resta un ricordo indelebile per i due attori protagonisti del film. Un territorio che hanno amato e continuano ad amare, quattro anni dopo Chiamami col tuo nome

Italian director Luca Guadagnino (R) and US actors Timothee Chalamet (C) and Armie Hammer (L) pose during the photocall for the movie "Call Me By Your Name" (Chiamami col tuo nome) in Rome, Italy, 24 January 2018. ANSA/ ETTORE FERRARI

In questi giorni, nel gennaio del 2018, usciva in Italia il film di successo internazionale, CHIAMAMI COL TUO NOME (6 premi vinti e 23 Nomination), tratto dal libro di André Aciman e diretto da Luca Guadagnino, cremasco di adozione. La storia narra dell’amore travolgente che nasce tra Elio e Oliver, adolescente il primo, più maturo il secondo, che si consuma in una estate in Lombardia e che li segnerà per tutta la vita. Oliver è un ventiquattrenne statunitense di origine ebraica, ricercatore universitario alle prese con la sua tesi di dottorato, di bell’aspetto, simpatico, intelligente e spigliato, ospite in Italia presso la famiglia di Elio, il cui padre è professore di archeologia. Nel libro la storia è ambientata nella riviera ligure di ponente mentre Guadagnino, molto sapientemente, gira il lungometraggio tra Crema e la bassa cremonese rendendo la nostra terra protagonista viva al pari di Timothée Chalamet e Armie Hammer, rispettivamente nei panni di Elio e Oliver.

… Somewhere in Northem Italy…. Estate 1983, Moscazzano, Villa Albergoni, Oliver appena giunto dagli USA, stringe per la prima volta la mano a Elio, giovane pianista, coltissimo, anch’egli di origine ebraica. Si ha l’impressione che da quella stretta di mano, da quel primo contatto il fluido dell’uno inizi a mescolarsi con quello dell’altro dando vita a una immediata ammirazione reciproca che si tradurrà in un gioco di intesa mentale, timido corteggiamento e irrefrenabile desiderio. L’amore tra i due nasce, cresce e si consuma tra gite in bicicletta nella campagna della bassa tra Crema, Cremona e Pandino, bagni nel fiume e nelle sorgive, baci rubati sull’erba, gelati e caffè in centro a Crema. Nella placida calma dell’assolato paesaggio agreste padano, nei suoi ritmi lenti, oziosi e assonnati, l’amore di Elio per Oliver aumenta e si intensifica con la stessa forza e lentezza dei ritmi afosi dell’astate, tra tempeste interiori ridondanti e dichiarazioni implicite, tanto che Oliver ne assorbe tutta la potenza e ne viene a sua volta travolto. La natura, per noi che ci siamo nati spesso scontata, diventa un Cupido inarrestabile e dispettoso che arreca ai due giovani emozioni che porteranno dentro per tutta la vita.

E noi di Ogliopo News, orgogliosi nel nostro senso di appartenenza, testardi e a volte audaci, siamo, seppur fugacemente, riusciti a raggiungere gli attori e a chiedere loro come hanno vissuto nelle nostre lande il lungo periodo prima, durante e dopo le riprese. Non ci credevamo e invece ci hanno gentilmente risposto, inizialmente pregandoci di non rivelare i contatti. Nonostante la nostra promessa, poco dopo il loro security team ha cancellato le credenziali e oscurato la conversazione che noi per fortuna abbiamo salvato e che vi riportiamo qui di seguito tradotta. Timothée Chalamet si è congedato da noi così: “Both Armie and I are surrounded by the best security team around. Many thanks fo your concern and love, ciao Crema and Cremona, we love you”.

Timothée Chalamet (Elio) Sembrava che sul set la vita e la natura si fondessero, mi bastava pedalare fianco a fianco con Armie fino al lavoro per sentirmi in pace. Di solito quando giri un film ognuno è chiuso nel suo camerino o in un camper, ma qui no, condividevamo una stanza dove ci scambiavamo idee ed emozioni, passavamo le giornate insieme, giravano in bici per la campagna, esploravamo le città, pranzavamo insieme, prendevamo un espresso, e la sera parlavamo della scena del giorno dopo o provavamo le battute, spesso a casa di Luca, era tutto così famigliare. Ci siamo completamente calati nella quotidianità italiana ed è stata l’esperienza più immersiva della carriera che ho avuto finora. Luca, Armie e questi luoghi magici sono stati una fortuna casuale dell’universo che ha contribuito alla nascita della chimica e del profondo legame che si è creato con Armie. Lasciare il mio schifoso appartamento di NY e trovarmi qui, in quelle splendide case, in quella pace è stato un incanto. Quando sono tornato a NY mi sono portato via tutti gli abiti di scena. Ero molto dispiaciuto quando ho saputo del dramma Covid che ha colpito la vostra terra, Love Crema, Love Italy”

Harmie Hammer (Oliver) “Non saprei da dove cominciare. Tutto si fonde in un unico, perfetto, ricordo che comprende anche il vostro incredibile cibo, la compagnia deliziosa, il paesaggio mozzafiato, la villa maestosa in cui giravamo e il tempo speso con Luca, Timothée, il cast e la troupe. Meravigliosi luoghi dove vivere e soprattutto lavorare in pace, in armonia con la natura che anche le scene di “making out” (pomiciare) sono riuscite in maniera del tutto naturale. Sono rimasto impressionato dal cibo, dai ristoranti, dal grandioso Caffè Marini in centro a Crema. Luca è un epicureo, interagisce sensualmente con tutto, e mi ha fatto assaporare la sua terra, il cibo, il vino, l’ambiente, le sensazioni, il tessuto, la tovaglia, tutto. C’è stato un pranzo che non dimentico, consumato in un ristorante di una piccola cittadina chiamata Orzoni, cibo e vino eccellenti, siamo rimasti a tavola ore. Dopo il film sono tornato a Crema, in gran parte per vedere Luca, ma anche per andare in quel ristorante e vedere Stefano lo chef”

Non solo Crema e Cremona fanno da cornice a una delle più intense e totalizzanti storie d’amore scritta e rappresentata negli ultimi decenni, ma anche il lago di Garda, Bergamo e suoi monti. Somewhere in northen Italy, può capitare di vedere due giovani amanti andare in bici per campagne e paesi, sostare nei bar del centro, passeggiare tenendosi di nascosto la mano o baciarsi sull’erba in riva al fiume, quei luoghi, raccontati egregiamente da Luca Guadagnino e testimoni dell’amore universale, sono i nostri.

Giovanna Anversa

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