Obbligo vaccinale per over 50,
Cgil e Uil: "Sia esteso a tutti"
Dal 15 febbraio i lavoratori pubblici e privati che hanno compiuto 50 anni devono presentare il Green Pass Rafforzato: la data è stata stabilita tenendo conto dell’intervallo di tempo che deve intercorrere fra la prima e la seconda dose di siero anti-Covid-19.
Dal 15 febbraio i lavoratori pubblici e privati che hanno compiuto 50 anni devono presentare il Green Pass Rafforzato: la data è stata stabilita tenendo conto dell’intervallo di tempo che deve intercorrere fra la prima e la seconda dose di siero anti-Covid-19. Chi non presenta il certificato, che si ottiene con la guarigione e la vaccinazione, non riceverà lo stipendio ma conserverà il posto di lavoro e sarà considerato assente ingiustificato; mentre chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1500 euro.
La misura, inserita nel decreto-legge ora in vigore, è stata accolta con perplessità dai sindacati cremonesi: “Se il Governo, sentiti gli esperti in materia sanitaria, ritiene che il vaccino sia lo strumento utile per sconfiggere la pandemia, sarebbe utile estendere l’obbligo a tutti i cittadini invece che disporlo per fasce d’età o categorie”, spiega Marco Pedretti Segretario generale CGIL Cremona, che aggiunge: “Queste scelte sono frutto di una mediazione politica su un tema come la salute pubblica che non dovrebbe avere schieramenti”.
Dello stesso avviso Paolo Soncini Segretario Generale UIL Cremona-Mantova, che sottolinea come la politica ancora una volta “decida di non decidere”. “Per noi – sottolinea – l’obbligo generale è l’unica strada percorribile in queste condizioni di emergenza. Sarebbe opportuno ascoltare le necessità delle parti sociali, che vivono quotidianamente i problemi nel mondo del lavoro». I sindacati locali inoltre ribadiscono la necessità di applicare nei luoghi di lavoro i protocolli di sicurezza, con l’utilizzo dei dispositivi di protezione e senza assembramenti”.
Federica Priori