Cronaca

Oglio Po, no al nucleare: "La
gente si è già espressa due volte"

"La nostra storia locale in difesa dell’ambiente e contro il nucleare, ha coinvolto tutta la popolazione trasversalmente per alcuni decenni, alcuni di noi sono finiti anche in carcere, accusati ingiustamente, per aver difeso il territorio ed i principi di scelte democratiche e condivise, ma alla fine ci ha dato ragione"

La gente ha già votato e si è già espressa sul nucleare, palesando la propria contrarietà all’energia atomica. E il Casalasco, il mantovano e l’Oglio Po sono terre di lotta sulla materia. A scrivere a Mario Draghi, al Ministro della Transizione Ecologica Cingolani (che più volte si è espresso a favore delle centrali nucleari) e alla Commissione Europea un gruppo ben nutrito di associazioni cremonesi e mantovane. Questo il documento:

I sottoscritti comitati e associazioni di cittadini operanti sul territorio Mantovano e Cremonese, reduci da battaglie civili avvenute negli anni 70/80 contro l’installazione di una centrale nucleare nel Mantovano, fanno appello a tutti i rappresentanti dell’ordinamento democratico nazionali e della Comunità Europea per scongiurare la proposta di inserire nucleare e gas tra le energie verdi in Europa, se si vuole contenere la crescita della temperatura entro 1,5 gradi contro i mutamenti climatici.

CHIEDIAMO il rispetto dei due esiti referendari contro l’installazione di centrali nucleari sul territorio italiano avvenuti nel novembre 1987 e nel giugno 2011; evidenziamo inoltre che i due disastri nucleari avvenuti a Chernobylnell’aprile del 1986 e a Fukushima nel marzo 2011 hanno prodotto danni incalcolabili ed incancellabili nel tempo e costituiscono tuttora una minaccia globale, non danno adito perciò ad alcuna possibilità di scegliere ancora il nucleare come fonte di produzione di energia sostenibile.

CONTESTIAMO il Governo italiano, in particolare al Ministro Cingolani, che anziché mantenere una posizione totalmente contraria all’attuale ipotesi nucleare Europea (tenendo conto della volontà dei cittadini chiaramente espressa già due volte), abbia appoggiato il compromesso (a sostegno della Francia) che l’Europa potrebbe approvare nei prossimi giorni.

FACCIAMO PRESENTE che l’inquinamento dovuto alla produzione di energia si sconfigge solo se, nel tempo più rapido possibile, viene realizzato un piano di investimenti nelle fonti alternative, in coerenza con gli obiettivi europei per il 2030. L’Italia ha l’obiettivo di 70 Giga Watt di fonti alternative al 2030, che al ritmo attuale non verrà mai raggiunto. Investimenti immediati e correttamente orientati possono facilitare la realizzazione dell’obiettivo. Il Governo è in ritardo sugli stessi impegni presenti nel PNRR, soprattutto manca un progetto sulle rinnovabili degno di questo nome. Si continua con le aste, per avere energia a disposizionein caso di carenza elettrica nella rete, senza porre la condizione delle fonti di alimentazionee “dimenticando” che l’Italia ha la possibilità di usare i pompaggi dell’idroelettrico. Negli ultimi anni si è puntato soprattutto al sostegno di produzione energetica da biogas, biomasse e combustione di rifiuti, i cui enormi incentivi vengono scaricati come costi gravanti sulle bollette elettriche, pur causando problemi di inquinamento. In Germania il nuovo governo ammette di avere bisogno del gas nella transizione, ma conferma l’uscita dal nucleare entro il 2022. L’emergenza climatica ci chiede di dimezzare le emissioni di CO2 entro dieci anni; il nucleare non è uno strumento utile poiché richiede decenni per sviluppare nuove tipologie. Il nucleare di quarta generazione non esiste: i tempi di realizzazione, i costi altissimi, il problema irrisolto del deposito delle scorie e la questione della sicurezza lo escludono dalla sostenibilità.

NON VA DIMENTICATO che nonostante i numerosi rinvii delle scadenze, ancora non è stato identificato e realizzato, in Italia, un sito adatto per custodire le scorie nucleari delle centrali elettriche dismesse. Questo la dice lunga sulla impossibilità di trovare su tutto il territorio un’area idrogeologicamente sicura e distante dai centri abitati per mettere in sicurezza le scorie nucleari. Come è possibile pensare ad un ritorno al nucleare? Anche il Premio Nobel per la Fisica prof. Giorgio Parisi ha espresso contrarietà al nucleare a causa della densità abitativa della nostra penisola.

ESIGIAMO dal Governo che si renda conto del fatto che sostenere il nucleare e il gas nella tassonomia verde compromette la sua credibilità in Italia e in Europa, costruita con impegni al G20 ealla Cop 26, e soprattutto confermerebbe che la spinta per la transizione ecologica è solo apparente. Al momento prevalgono politiche a sostegno dell’uso delle fonti fossili climalteranti e di gruppi economici e aziende che vogliono continuare a fare profitti scaricando le conseguenze su salute e ambiente. Il nucleare, pur non incrementando le CO2, comporta un impatto ambientale con rischi catastrofici in caso di eventuale incidente, ipotesi non remota visto il passato. Sarebbe il fallimento della transizione ecologica. Il PNRR diventerebbe solo uno strumento per finanziare i soliti gruppi economici e di potere.

PROPONIAMO un European Green Deal (Patto verde Europeo) degno di questo nome. Le priorità da realizzare sono un piano di risparmio energetico e un serio piano di energia solare ed idroelettrica, dirottando gli attuali incentivi dai combustibili fossili a queste fonti sostenibili di produzione energetica (purché siano “mirati” ed oculati e non “a pioggia”): acqua (idroelettrico e maree), sole, vento e geotermia, scelte che incentiverebbero un incremento di occupazione. Governo e ministro della Transizione Ecologica devono ripensarci. Non possono tradire la volontà espressa 2 volte dai cittadini e le ragioni indicate riguardo a investimenti costosi, fuori tempo, rischiosi e opposti ad una vera transizione.

RITENIAMO inaccettabile per la democrazia istituzionale che Cingolani e il governo italiano, abbiano dato il via libera all’inserimento di nucleare e gas nella cosiddetta “tassonomia UE”, quali tecnologie da sostenere con investimenti finanziari, garantiti da soldi pubblici e marchi certificati di “sostenibilità”. La nostra storia locale in difesa dell’ambiente e contro il nucleare, ha coinvolto tutta la popolazione trasversalmente per alcuni decenni, alcuni di noi sono finiti anche in carcere, accusati ingiustamente, per aver difeso il territorio ed i principi di scelte democratiche e condivise, ma alla fine ci ha dato ragione

A firmare il documento: COORDINAMENTO ANTINUCLEARE MN – CR, STATI GENERALI CLIMA, AMBIENTE E SALUTE della Provincia di Cremona, PATTO PER GLI ALBERI Mantova, Ass. NOI, AMBIENTE, SALUTE – ODV VIADANA, ASSOCIAZIONE PERSONA- AMBIENTE CASALMAGGIORE, COORDINAMENTO NO TRIV LOMBARDIA, Salviamo il Paesaggio Cremonese, Cremasco, Casalasco, COORDINAMENTO NO AUTOSTRADE CR-MN E TI-BRE, AMICI DI EMMAUS ODV Piadena, CREA FUTURO PER LE ENERGIE RINNOVABILI (CR), Ass. Orto e dintorni, Ass. a tutto compost, Bilanci di giustizia di Cremona, Condotta Slow Food Oglio-Po, Comitato consumo di suolo zero (CR), WWF CREMONA, COMUNITA’ LAUDATO SI’ MARCARIA, COMUNITA’ LAUDATO SI’ VIADANA OGLIO PO, COMUNITA’ LAUDATO SI’ DI CREMONA, COMITATO SALUTE E AMBIENTE DI PIUBEGA (MN), ASSOCIAZIONE AMBIENTE E VITA – ODV Villa Poma di Borgo Mantovano (MN), Comitato Terre di Zara (MN), Condotta Slow Food Mantova, Comitato M.A.A.T.L. (MN), GIUBBE VERDI SAN MARTINO DALL’ARGINE (MN), Assoc. Vivi Flumen (MN), COMITATO ANTINUCLEARE CASALASCO (CR), ARCI BASSA DI GUSSOLA (CR), ASSOCIZIONE “LA RADICE” (MN).

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...