Chiesa

Paride Pasquali e il presepe
della Fontana: arte e devozione

Le idee, Paride Pasquali, in testa le ha ben chiare: "Il presepe della Fontana è stato apprezzato anche quest'anno, e questa è per me una soddisfazione. Forse quest'anno per il Covid c'è stato un po' di timore, ma comunque è stato visitato. Per chi volesse c'è ancora tempo sino a domenica per vederlo"

Quello del Santuario della Fontana è un presepe che scalda il cuore, anche di chi credente non è. E’ così per tradizione, a prescindere da chi fisicamente lo realizzi: la bellezza della struttura che lo accoglie, le statue che appartengono ai frati, gli scenari che di volta in volta vengono allestiti da artisti del presepe che si cimentano ogni anno in una creazione nuova. Il Covid non ha cambiato prospettiva. Il presepe, con le dovute cautele e nonostante il caso di Covid (e la relativa quarantena dei frati) registrato tra i religiosi è stato visitato anche quest’anno. Da fedeli e – come dicevamo – pure da chi tanto fedele non è o non lo è affatto. A proposito di Covid il frate risultato positivo sta bene, e bene stanno pure gli altri. Questo è tutto quel che conta.

E’ una rappresentazione sublime quella della natività. A prescindere. Ma la natività della Fontana ha sempre avuto qualcosa di unico. Ad occuparsene quest’anno (ed è il quinto) Paride Pasquali da Gussola. Artista (è uno dei pittori dell’ADAFA di Cremona, un creativo come si definisce lui stesso) amante dei presepi: “Da quando – ci racconta – aiutavo don Palmiro a realizzarlo a Casteldidone”. Passano gli anni ma non la passione. Paride, cinque anni fa, era presente all’appello dei frati: “Era l’ultimo anno di Padre Bruno. Cercavano qualcuno che realizzasse il presepe perché chi lo realizzava in precedenza non c’era più. Io posso dire di esserci nato alla Fontana, mio padre qui intorno lavorava nei campi ed io era spesso qui. Quando i frati hanno detto che cercavano qualcuno mi sono fatto avanti, ed eccomi qui. Stamattina ho portato i Re Magi”. La scenografia è ispirata ad un ottimo paesaggista, Andrea Ghisoni da Soncino: “Quando ho visto quella rappresentazione in una mostra ho pensato subito al presepe. Ho acquistato un suo quadro – prosegue Paride Pasquali – e poi l’ho fatto riprodurre nella dimensione idonea affinché divenisse parte del presepe. Avrei esposto anche il quadro, ma quest’anno probabilmente non era il caso”.

Il Covid, come dicevamo, non ha fermato i visitatori. Anche se comunque, e in qualche caso, ha un po’ rallentato le visite: “Tutto però nella norma. Devo dire che sono spesso in Chiesa, ed ho sempre visto gente attenta alle distanze e al rispetto delle norme. Il Covid al Santuario? C’è stato, come da altre parti, ma è passato. I frati stanno bene. Il presepe l’ho realizzato io e non ho impiegato tanto. I frati mi hanno lasciato campo libero. Tante cose le ho fatte nel mio laboratorio di Gussola. Il segreto della realizzazione di un presepe? Sicuramente quello di avere già un’idea chiara in testa”.

Le idee, Paride Pasquali, in testa le ha ben chiare: “Il presepe della Fontana è stato apprezzato anche quest’anno, e questa è per me una soddisfazione. Forse quest’anno per il Covid c’è stato un po’ di timore, ma comunque è stato visitato. Per chi volesse c’è ancora tempo sino a domenica per vederlo”.

N.C. (FOTO: Daniele Raschi)

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