Saman Abbas, il frammento cranico
ritrovato a Boretto analizzato dai RIS
Adesso c’è questo frammento osseo ipoteticamente appartenente ad unna calotta cranica attualmente sottoposta ad esami scientifici. Verifiche e confronti verranno svolti anche sugli abiti e le scarpe della diciottenne con l’obiettivo di trovare attraverso l’esame del Dna possibili analogie con il reperto osseo ritrovato in riva al fiume a Boretto
Ci sarà d’attendere ancora un paio di settimane prima di avere conferma sulla possibile svolta nel caso di Saman Abbas, la ragazza pachistana scomparsa sette mesi fa da Novellara. A metà del mese di gennaio probabilmente i Ris di Parma sapranno svelare il mistero sul frammento osseo ritrovato nei giorni scorsi presso il lido Po di Boretto in un territorio che non è molto lontano dall’abitazione agricola dove viveva e lavorava la famiglia della diciottenne. Come si ricorderà la giovane sarebbe stata minacciata dai famigliari essendosi opposta al matrimonio con un connazionale mentre un fratello minorenne ha rivelato ai Carabinieri di aver sentito direttamente le minacce di morte rivolte alla ragazza di cui si sono perse le tracce nel maggio scorso. Le lunghe ricerche da parte dei Carabinieri della Compagnia di Guastalla coordinate dal comandante Tenente Colonnello Luigi Regni purtroppo non avevano portato a nessun ritrovamento nonostante gli scavi e le perlustrazioni effettuate nei campi attorno alle melonaie dell’azienda agricola. Adesso c’è questo frammento osseo ipoteticamente appartenente ad unna calotta cranica attualmente sottoposta ad esami scientifici. Verifiche e confronti verranno svolti anche sugli abiti e le scarpe della diciottenne con l’obiettivo di trovare attraverso l’esame del Dna possibili analogie con il reperto osseo ritrovato in riva al fiume a Boretto.
Ros Pis