Opinioni

I piccoli borghi, la notte, il Natale
e le botteghe: la nostra ricchezza

Entriamo nelle botteghe, spesso dalle linee vintage, per conoscere, gustare, scoprire e acquistare ciò che di bello, e di buono, sono in grado di offrire. Per far rivivere e rinascere le nostre radici

Regna il silenzio, in queste sere del tempo di Natale, nei borghi del casalasco. Mentre la bruma si diffonde tra cascine e campanili, argini e vecchi borghi, nell’aria si dipanano i sapori di cose buone, ricette tramandate tra gli antichi saperi dei nostri nonni ed il silenzio, in una società spesso segnata dal frastuono, dal baccano e dalla fretta, si fa non solo prezioso ma necessario: per il corpo e per lo spirito. E’ bello, nelle ore notturne, attraversare a piedi strade e viottoli, piazze e contrade, senza proferir parola, ascoltando i suoni della notte e osservando luci e colori che rallegrano questo tempo di Natale. I paesi trasformati in piccoli presepi, non solo per le decorazioni e le composizioni che li abbelliscono, ma proprio per quell’aria, quasi mistica, che li accomuna. Ancora una volta il cammino, a piedi, passo dopo passo, conferma di essere un valore. Quel valore che ti permette di osservare, cogliere i dettagli, scoprire, cercare il bello anche in ciò che potrebbe sfuggire. In questa tempo in cui anche frequentare i luoghi affollati, per gli ormai arcinoti motivi sanitari, è diventato rischioso, è ancora più bello scegliere, tra le mete, i piccoli villaggi della pianura lombarda. Per una passeggiata lontano dalle masse, capace di assumere anche un valore sociale, nel segno della sicurezza. Belli di notte i paesi, da qui il piccolo omaggio fotografico che ho voluto realizzare. Ma belli anche di giorno, con un appello: rendiamoci a nostra volta protagonisti, e non spettatori, di una rinnovata vitalità dei nostri borghi. Facciamoli vivere anche soltanto con la nostra presenza, apprezzando e valorizzando ciò che sono in grado di offrire e di mostrare (spesso molto più di quanto possiamo immaginare o crede di sapere); andiamo alla scoperta dei loro saperi, delle loro tradizioni e delle loro eccellenze. Anche e soprattutto quelle che possiamo incontrare nelle piccole botteghe che, ancora oggi, a fatica, costituiscono un valore di queste terre. Non c’è bisogno di continuare ad “alimentare” la grande distribuzione né men che meno i vari “colossi” del cosiddetto commercio online. Entriamo nelle botteghe, spesso dalle linee vintage, per conoscere, gustare, scoprire e acquistare ciò che di bello, e di buono, sono in grado di offrire. Per far rivivere e rinascere le nostre radici.

Paolo Panni, Eremita del Po

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