Polveri sottili, arriva il Commissario
per la qualità dell'aria
“Nonostante il lock down - prosegue - anche nel 2020 e nel 2021 si sono registrati superamenti delle polveri sottili in molte zone del Paese, oltre i limiti stabiliti nel 2008".
Approvato l’ordine del giorno a prima firma del deputato M5S Alberto Zolezzi, al decreto di attuazione del PNRR che impegna il Governo a nominare un Commissario per la qualità dell’aria. “Proprio come già previsto nel principio «one health» inserito nel PNRR”, dichiara il deputato pentastellato.
“Nonostante il lock down – prosegue – anche nel 2020 e nel 2021 si sono registrati superamenti delle polveri sottili in molte zone del Paese, oltre i limiti stabiliti nel 2008. In particolare, per il particolato fine PM2.5 che, come noto, raggiunge le basse vie respiratorie e può peggiorare anche il quadro della pandemia in corso. A Mantova e in Lombardia ci sono stati 70-80 giorni con PM2.5 superiore a 25 mcg/metro cubo.
Procediamo a fatica verso gli obiettivi unionali per la qualità dell’aria e si è ben lontani dai valori di sicurezza stabiliti recentemente dall’OMS – avverte Zolezzi (media massima annua del PM2.5 a 5 microgrammi per metro cubo). Con zone che vedono la media annua superiore a 25 mcg/m3, dove il territorio fra Cremona e Mantova è al secondo posto in UE per inquinamento dopo le zone carbonifere polacche”.
“Con questa mia proposta ho impegnato, dunque, il Governo a provvedere, anche con successivi atti normativi, alla nomina di un commissario straordinario per il miglioramento della qualità dell’aria e per la rapida risoluzione delle procedure europee d’infrazione a carico dell’Italia”.
“Il Commissario designato dovrà provvedere poi alla pubblicazione annuale dei dati medi di speciazione delle polveri sottili – spiega Zolezzi. Con dettaglio provinciale e con indicazione delle fonti delle polveri respirate e delle fonti di emissione in atmosfera, nonché alla mappatura delle maggiori sorgenti puntuali e lineari. Il tutto al fine di redigere un programma per la riduzione dei superamenti delle emissioni nelle aree in infrazione, e agendo sulle principali cause. L’esperienza del commissario per la depurazione, con 29 milioni di abitanti in infrazione in Italia e l’accelerazione delle procedure di miglioramento dei sistemi depurativi e dell’uscita dalle infrazioni, è un esempio da seguire” conclude Zolezzi.
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