Omicron, gli esperti: "Vaccino
sempre fondamentale"
Prudenza e moderato ottimismo anche da Andrea Gori, direttore Malattie Infettive del Policlinico di Milano: “Sappiamo ancora molto poco sul comportamento clinico della Omicron, ma dalle prime notizie non sembrerebbe sviluppare patologie gravi e questo è molto rassicurante”.
“Shabir Madhi,’il Fauci’ del Sudafrica, il più bravo virologo dei quel Paese, è lavoro dall’11 novembre e ci ha comunicato che, sulla base delle evidenze scientifiche in suo possesso, la nuova variante Omicron non saprà sfuggire al vaccino”. Lo ha affermato il professore Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, intervenendo a Palazzo Lombardia alla diretta Facebook ‘Stop ai dubbi’, promossa da Guido Bertolaso (coordinatore della campagna vaccinale della Regione), nel corso della quale esperti hanno risposto a decine di domande inviate dai cittadini sulle vaccinazioni anti-Covid.
Sul tema è intervenuto anche il professor Sergio Abrignani, immunologo dell’Università Statale di Milano e membro del Cts: “Per ora, sulla variante Omicron non abbiamo tante informazioni. Direi di fare attenzione, ma niente allarmismi. Aspettiamo i dati e non facciamoci prendere dal panico”. E ha poi aggiunto: “Non sapendo ancora molto di questa variante, nel dubbio tutto ciò che tende a mitigare il rischio, va adottato”.
Prudenza e moderato ottimismo anche da Andrea Gori, direttore Malattie Infettive del Policlinico di Milano: “Sappiamo ancora molto poco sul comportamento clinico della Omicron, ma dalle prime notizie non sembrerebbe sviluppare patologie gravi e questo è molto rassicurante”.
A far sintesi sulla variante Omicron è il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas: “E’ fondamentale vaccinarsi, fare la terza dose, perché come è successo in passato con altre varianti, abbiamo constatato che i vaccini ci hanno protetto. Quindi, lo ripeto, vacciniamoci. È il miglior modo per affrontare una eventuale nuova variante. Vaccinarsi significa, poi, mantenere in sicurezza il Sistema sanitario regionale e nazionale e poter trascorrere le feste natalizie con i nostri cari”.