Cronaca

Omicron, Vezzosi: "Al vaglio nuovi
casi, numeri potrebbero crescere"

A preoccupare, è l’apparente incremento della contagiosità da parte di questo nuovo ceppo: “Studi preliminari dicono che può essere una variante molto più contagiosa delle altre, come si è visto in altri Paesi, dove i casi sono cresciuti vertiginosamente”.

Continua il tracciamento dei casi di sospetta variante Omicron: ai nove già individuati da Ats, ve ne sono altri sospetti, per i quali l’Azienda sanitaria è in attesa di risposte, e che potrebbero andare a incrementare i numeri. Come spiega il dottor Luigi Vezzosi, dirigente medico dell’Uos Prevenzione Malattie Infettive dell’Ats ValPadana, “oltre ai casi individuati aul Cremasco, abbiamo altri possibili contagi in altre zone del territorio e siamo in attesa delle conferme ufficiali”.

Senza dubbio si tratta di una curva crescente, “in linea con quello che si è già visto a livello nazionale” continua Vezzosi. “L’Istituto superiore di sanità parla di una variante che si attesta al 28% dei casi e in alcune settimane o mesi potrebbe diventare quella dominante, come accaduto in altre zone d’Europa e in Sudafrica”.

Guardando alle prossime settimane, si prevede un ulteriore incremento dei numeri: “Ci aspettiamo che i casi potranno aumentare alla luce dell’aumento delle occasioni sociali. Per questo ricordiamo di non perdere di vista le principali precauzioni e di isolarsi in caso di sintomi. Anche perché più aumentano i contatti più è difficile fare attività di contact tracer”.

A preoccupare, è l’apparente incremento della contagiosità da parte di questo nuovo ceppo: “Studi preliminari dicono che può essere una variante molto più contagiosa delle altre, come si è visto in altri Paesi, dove i casi sono cresciuti vertiginosamente”.

Il calo della protezione anticorpale per chi ha ricevuto solo due dosi di vaccino o è guarito dal Covid ormai da un po’ di tempo, può essere una delle spiegazioni di questo fenomeno: “Per questo è importante la terza dose, che dovrebbe dare protezione maggiore, almeno per quanto riguarda l’accesso alle terapie intensive. Come si è già visto con altre vaccinazioni, infatti, un booster non aumenta di pari grado il livello di anticorpi, ma lo fa crescere in modo esponenziale, anche di 20-30 volte. Questo potrebbe fare da freno nei confronti della variante”.

“Intanto ci auguriamo che escano anche vaccini più aggiornati nei confronti delle varianti e sappiamo che molte aziende di ricerca stanno lavorando in questa direzione” conclude Vezzosi. “Parallelamente, sono in arrivo arrivo anche altre tipologie di vaccini, che potrebbero essere una strada per quelle persone che hanno avuto timore nei confronti di vaccini meno tradizionali, sebbene abbiano dimostrato di essere efficaci”.

Laura Bosio

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