Salute

Punto Nascite, le reazioni: "Fatto
il possibile". "Si rivedano parametri"

"I comuni hanno fatto tutto quanto era possibile ad ogni livello prima politico e poi giuridico. Evidentemente per i giudici qualche nato lungo la strada è più sicuro di avere un punto nascita di prossimità”. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Il Punto Nascite non riaprirà, come si sperava dato che, durante il dibattimento, i giudici erano apparsi abbastanza colpiti dai due parti avvenuti per strada – in auto e in ambulanza – proprio nelle scorse settimane, per la distanza eccessiva da Casalmaggiore e dal Casalasco a Cremona, Punto Nascite più vicino.

E’ amaro il commento del sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni: “Purtroppo il Consiglio di Stato è tranchant, conferma tutto quanto ha deciso il Tar e respinge le censure ulteriori sollevate proprio sulla pronuncia del Tar. I comuni hanno fatto tutto quanto era possibile ad ogni livello prima politico e poi giuridico. Evidentemente per i giudici qualche nato lungo la strada è più sicuro di avere un punto nascita di prossimità”.

Giuseppe Torchio, sindaco di Bozzolo e tra i firmatari, invita invece le istituzioni a rivedere la norma e la Regione Lombardia a fare come in Emilia Romagna, dove alcuni Punti Nascita sono stati riaperti nei mesi scorsi. Ora che la natalità è ai minimi termini, alcuni parametri, come quello dei 500 parti annui, avrebbero rivisti.

“La natalità è un quinto rispetto a quella della mia generazione – spiega Torchio -. E anche sulle scuole, con tante classi prime che vengono chiuse, notiamo questi problemi. Dunque va rivista a livello generale l’organizzazione. Regione Lombardia ha riorganizzato la Sanità: sperando che, dopo il lavoro svolto sulle Case di Comunità, queste non restino un contenitore vuoto ma ci vengano mandati medici, vorremmo vedere un passo in avanti da parte di chi governa a Milano per comprendere le esigenze del nostro territorio”.

Giovanni Gardani

 

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