Gilda e Rufino Regni, dopo la battaglia
vinta contro il Covid il 60imo di nozze
Per ovvi motivi legati alla professione militare dell’ufficiale hanno girato tutta Italia ma è a Parma che hanno deciso di restare per sempre portando avanti, giorno dopo giorno, quella dolce melodia che stanno continuando a comporre con la forza e la bellezza di sempre
Una bella e romantica melodia, scritta e suonata sul pentagramma dell’amore. E’ quella che da sessant’anni vede uniti Rufino e Gilda Regni arrivati a tagliare il traguardo prestigioso delle cosiddette nozze di diamante.
Novantuno anni lui, ex colonnello dei carabinieri, quasi 90 lei, sono entrambi in perfetta salute ed hanno tutta l’intenzione di continuare a scrivere dolci note su quel loro personale pentagramma. Dalle sfumature che sfociano anche nel casalasco, perché uno dei cinque figli, emblema chiaro e palese del loro amore, è il tenente colonnello Luigi Regni, per anni comandante (allora era capitano e c’è ancora qualcuno che, incrociandolo per strada, gli dice “buongiorno Capitano” e va bene così, perché non è certo tipo da aversene a male per queste cose) della compagnia carabinieri di Casalmaggiore, oggi alla guida di quella quasi “dirimpettaia” di Guastalla.
Nel segno della famosa formula “nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia” che si pronunzia il giorno delle nozze, i coniugi Regni hanno condiviso, venti mesi fa, anche la stessa camera d’ospedale, nel nosocomio di Guastalla, entrambi colpiti dal Covid. Lo hanno affrontato e superato insieme: una storia a lieto fine che li ha portati, a guarigione avvenuta, a parlare della loro esperienza in diverse trasmissioni televisive (anche nazionali) e su diversi giornali, riviste e siti.
Ora, alla loro storia, hanno aggiunto un altro tassello, tagliando in questi giorni il traguardo del sessantesimo di nozze. Che hanno celebrato e festeggiato rinnovando il loro splendido “Sì” nella bella chiesa di Vicofertile, il paese del Parmense dove da anni vivono. Per l’occasione è arrivato anche un celebrante d’eccezione, il cappellano militare del Comando Legione Carabinieri dell’Emilia Romagna don Giuseppe Grigolon.
Per loro anche la benedizione, speciale, di Papa Francesco. Accanto ai due sposi, i cinque figli, il frutto più bello del loro amore: Luigi (tenente colonnello, comandante della compagnia carabinieri di Guastalla), Federico, Daniela, e le gemelle Paola e Valeria. Don Giuseppe, affiancato dal parroco di Vicofertile don Paul Isaac, nell’omelia si è soffermato sul valore della famiglia, sull’importanza di affrontare e risolvere i problemi che si presentano lungo il cammino di una coppia, soprattutto con una famiglia numerosa. Un cammino all’insegna dell’unione, fatto certamente anche di sacrifici, ma anche di tanti valori trasmessi e donati ai figli.
Non sono ovviamente mancati i ricordi, a partire dal giorno del matrimonio, avvenuto a Tuscania (Viterbo) il 18 dicembre 1961 a coronamento di undici anni di fidanzamento (conti alla mano sono quindi insieme da oltre settant’anni). Per ovvi motivi legati alla professione militare dell’ufficiale hanno girato tutta Italia ma è a Parma che hanno deciso di restare per sempre portando avanti, giorno dopo giorno, quella dolce melodia che stanno continuando a comporre con la forza e la bellezza di sempre.
Paolo Panni, Eremita del Po