Cultura

Casalmaggiore Capitale dei Proverbi?
"Adesso sì, dobbiamo crederci"

"Casalmaggiore ha molto da offrire ma serve un qualcosa di facile recezione che faccia da esca per giornali, tv, social e quant’altro. Il titolo di “Capitale Italiana dei Proverbi” potrebbe davvero fare la differenza. Ma, e torno a dirlo, ci si deve credere altrimenti resteranno solamente eleganti targhe a coronamento del centro e nulla più”. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

La posa di sette targhe (quattro sotto i portici del municipio, una sul “listone” e due in piazza Turati) ha concluso la prima fase del progetto Casalmaggiore Città dei Proverbi: un percorso fortemente voluto da Giuseppe Boles, Paolo Zani, Costantino Rosa e Giampietro Tenca per valorizzare il dialetto locale, passando proprio dai modi di dire popolari.

Un progetto che però, nelle intenzioni dello stesso Boles, dovrà andare avanti. “Oggi si conclude nel migliore dei modi – ha spiegato Boles – la prima fase del progetto legato al recupero dei nostri proverbi. Ringrazio chi di dovere per averci permesso l’onore di affiggere alcune delle targhe anche sul Municipio, edificio simbolo di un paese. Questo aggiunge autorevolezza all’idea venutami tre anni or sono e che grazie all’amico Paolo Zani, Costantino Rosa ed il compianto Giampietro Tenca, posso vedere in parte realizzata. Dico in parte perché siamo ancora all’inizio. All’appello mancano nove frazioni e diverse sedi cittadine (biblioteca, museo del bijou, museo Diotti, Teatro Comunale e parecchi edifici storici). Tutte attendono la loro “dose” di proverbi che grazie all’aiuto di alcune associazioni potrebbero arrivare già nell’autunno prossimo”.

“In realtà il progetto in questione – precisa Boles – potrà dirsi concluso solo quando nessuno più deciderà di portarlo avanti. Il mio sogno è quello di ottenere una sorta di dizionario a cielo aperto del dialetto “maggiorino” non su carta ma su bronzo. Ecco perché più targhe avremo più completo sarà il risultato. E quand’anche finiremo di raccogliere i nostri proverbi nulla ci vieta di allargare il progetto a quelli provenienti dalle altre regioni debitamente tradotti in dialetto maggiorino. Col tempo un’apposita App. unita alla rivista stampata darà a tutti la possibilità di interpretare il proverbio, impararne la storia e se del caso anche la provenienza come pure l’esatta pronuncia”.

“Vogliamo limitarci – conclude Boles, aiutato da Bruno Arcari nella posa delle settante targhe sin qui apposte tra Casalmaggiore, Quattrocase, Fossacaprara e Valle – ad osservare una manciata di targhe in centro storico o diventare la capitale italiana dei proverbi riconosciuta a livello nazionale? Questo dipende solo da noi, dalla capacità che avremo di trasformare le attuali poche decine di proverbi in un mare di targhe sparse ovunque per il paese. Casalmaggiore ha molto da offrire ma serve un qualcosa di facile recezione che faccia da esca per giornali, tv, social e quant’altro. Il titolo di “Capitale Italiana dei Proverbi” potrebbe davvero fare la differenza. Ma, e torno a dirlo, ci si deve credere altrimenti resteranno solamente eleganti targhe a coronamento del centro e nulla più”.

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