Investì un pedone a Cavallara: identificato
dopo un mese grazie ai video
I pezzi di fanale rinvenuti a pochi metri dal 47enne investito e finito in ospedale con prognosi di 40 giorni, coincidevano perfettamente con quelli mancanti dal mezzo, risultato di proprietà di una ditta di trasporti con sede in Emilia Romagna.
All’incirca un mese fa, il 17 novembre, aveva investito un pedone a Cavallara, frazione di Viadana, in via Viazzone, senza però fermarsi a verificare le condizioni dell’uomo. Aveva forse sperato di farla franca, anche per l’ora tarda, dato che l’evento era avvenuto attorno alle 18.30, dunque con il buio già sceso. L’uomo di 47 anni è stato però investito da un altro uomo di 49 anni, che è stato individuato dopo approfondite indagini da parte della Polizia Locale di Viadana.
Tutto è partito dalle immagini della telecamera di videosorveglianza che si trova a San Matteo delle Chiaviche, dunque la più vicina rispetto a Cavallara, luogo del sinistro, che hanno filmato un mezzo di passaggio pochi minuti dopo l’investimento. E’ chiaro che serviva un’altra prova, che è prontamente arrivata: i pezzi di fanale, rinvenuti a pochi metri dal 47enne investito e finito in ospedale con prognosi di 40 giorni, coincidevano perfettamente con quelli mancanti dal mezzo, risultato di proprietà di una ditta di trasporti con sede in Emilia Romagna.
Non solo: il mezzo che ha investito l’uomo si era fermato per una decina di secondi, per poi ripartire senza prestare aiuto al ferito. Il cronotachigrafo ha confermato la brevissima sosta, mettendo così al proprio posto un altro tassello del puzzle investigativo.
La ditta ha collaborato con la Polizia Locale, che era intervenuta sul luogo del sinistro il 17 novembre, allertata da un altro autista di passaggio, che aveva sentito le invocazioni di aiuto del 47enne rimasto a terra. Per l’autista 49enne è scattata la sospensione della patente, oltre alla denuncia per fuga da incidente stradale e per omissione di soccorso. L’uomo ha detto di non essersi accorto di nulla, ma è difficile credere alla sua versione, tenendo conto di quei dieci secondi di titubanza.
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