Aumenti materie prime
anche per dolci natalizi
C’è comunque fiducia, continua Badioni, che si tratti di un normale assestamento di mercato: “Abbiamo visto tutti la difficoltà nel reperire materie prime da lavorazione, quindi una volta passato il picco ci auguriamo si possa tornare a regimi normali".
Un Natale dal retrogusto amaro a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime e ingredienti in quantità ridotte come burro e canditi, ma anche pirottini e scatole. Secondo Andrea Badioni, presidente di Confocmmercio Cremona, si tratta di un tema spinoso: “L’incremento dei prezzi su materie prime e prodotti di lavorazione, sta entrando in una zona pericolosa” commenta. “Si parla di aumenti che ormai non scendono sotto il 25%, i prodotti sono legati a stagionalità e quindi ci iniziamo a preoccupare”.
C’è comunque fiducia, continua Badioni, che si tratti di un normale assestamento di mercato: “Abbiamo visto tutti la difficoltà nel reperire materie prime da lavorazione, quindi una volta passato il picco ci auguriamo si possa tornare a regimi normali. La cosa che fa specie è che si parla di incrementi di prezzi in un periodo in cui le aziende dovrebbero cominciare a programmare il nuovo anno senza mettere in conto aumenti esponenziali che non ci permettono di sapere la spesa effettiva nella lavorazione di dolciaria e mondo food”.
Il presidente di ConfCommercio chiude con l’auspicio che la chiave di volta sia nella costanza del lavoro: “Dobbiamo mantenere il livello lavoro sufficiente vuol dire non più chiusure, ma continuare a rimanere sul mercato per far fronte anche a momenti difficili, viceversa sarebbe un disastro. Non possiamo presentarci al 2022 con aumenti che sfiorano il 15/18% al banco, questo è inpensabile”.
Lorenzo Scaratti