Politica

"La tangenziale a Casalmaggiore?
Le due autostrade unica via (per ora)"

E’ stato un confronto costruttivo, quello in consiglio comunale, su un tema del resto molto sentito e condiviso, come quello delle infrastrutture. Tutto è partito da una mozione proposta dal consigliere di minoranza di Vivace e Sostenibile Annamaria Piccinelli. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

E’ stato un confronto costruttivo, quello in consiglio comunale, su un tema del resto molto sentito e condiviso, come quello delle infrastrutture. Tutto è partito da una mozione proposta dal consigliere di minoranza di Vivace e Sostenibile Annamaria Piccinelli, che ha chiesto di convocare finalmente il tavolo delle infrastrutture su Casalmaggiore convocando il Ministero delle Infrastrutture, Regione Lombardia e Anas. Anzi, poiché di questo tavolo si sta parlando da febbraio senza risposte, ha detto Piccinelli, si convochi il tavolo con Anas, perché possa fare da tramite proprio per arrivare al Ministero stesso.

La mozione non è passata ma la discussione è servita a fare il punto della situazione in merito sopratutto alla questione tangenziale. Tre le opzioni in campo: scartata quella collegata alla costruzione del nuovo ponte di Casalmaggiore-Colorno, le due chance sono quella ormai di trent’anni fa, legata al Tibre, da 54 milioni di euro e che dovrà eseguire la concessionaria dell’autostrada, la Salt; oppure quella della variante bassa, da 25 milioni di euro, già proposta dalla Provincia di Cremona nel 1997 ma rimasta nel cassetto.

Quest’ultima variante sarà inserita dalla giunta del PGT, per iniziare a proporla come strada più concreta, ma in merito il sindaco Filippo Bongiovanni e l’assessore Vanni Leoni hanno spiegato che in questo momento la strada più concreta per ottenere la tangenziale è la realizzazione dell’autostrada Cremona-Mantova. Perché la tangenziale favorirebbe i flussi di traffico che giustificherebbero la realizzazione dell’autostrada e perché il tratto casalasco di raccordo con il Tibre sarebbe a carico sempre di Salt, che dunque avrebbe il compito di chiuder finalmente la pratica tangenziale.

Alcune critiche sono comunque piovute dalla minoranza: Pierluigi Pasotto di Casalmaggiore la Nostra Casa ha spiegato che Regione Lombardia per scelta politica ha stralciato la variante di Goito, costata 130 milioni, dal progetto Tibre, inserendola nel piano Marshall, non facendo però lo stesso con la tangenziale di Casalmaggiore. Di contro è stato ricordato come nel 2001 il comune di Casalmaggiore avesse di lasciare a Salt il primo tratto della Gronda Nord, proprio quello che manca oggi, mentre gli altri tre tratti, in mano a Regione, provincia e Comune, sono stati per due terzi realizzati e per un terzo saranno conclusi a breve.

Pasotto ha però convenuto sul fatto che un tavolo non può essere convocato soltanto con Anas, che è ente che costruisce e agisce ma che non decide, perché questo spetta a Regione e Ministero. Da qui l’attesa di Roma e la richiesta che intanto Milano, dopo avere dimenticato Casalmaggiore nel piano Marshall, possa ricevere una tirata per la giacca in modo da agire in fretta.

E’ stato inoltre segnalato che la Gronda Nord, nel tratto che collega le provinciali Castelnovese e Sabbioneta, passerà nei prossimi mesi in gestione dal comune alla Provincia di Cremona.

Giovanni Gardani

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