Politica

Approvata la riforma della
sanità lombarda: i pareri

Via libera con 48 voti a favore e 26 contrari alla nuova riforma della sanità lombarda. Il provvedimento è stato approvato dall’Aula del Consiglio regionale oggi pomeriggio e modifica la legge n°33 del 2009.

Via libera con 48 voti a favore e 26 contrari alla nuova riforma della sanità lombarda. Il provvedimento è stato approvato dall’Aula del Consiglio regionale oggi pomeriggio e modifica la legge n°33 del 2009. La seduta si era aperta in mattinata con la 
protesta dei gruppi di opposizione per la scelta, comunicata in Aula dal relatore Emanuele Monti, di non prendere  in considerazione gli ordini del giorno dell’opposizione di carattere territoriale.

“Potenziare il servizio sanitario regionale in particolare per la medicina territoriale, la prevenzione e l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI); precisare le competenze dei diversi soggetti interessati (ATS, ASST, Assessorato e Direzione generale), istituire Distretti, Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centrali Operative Territoriali. Consentire nuove assunzioni di personale medico e infermieristico con l’introduzione della nuova figura dell’infermiere di famiglia”, sono questi i principali obiettivi della legge, ha sottolineato nel suo intervento conclusivo lo stesso Monti.

Leggi qui la riforma in sintesi

La legge, entrata in Aula il 10 novembre come progetto di legge n°187 “Modifiche al Testo unico delle leggi regionali di sanità”, è composta da 35 articoli. All’approvazione finale si è giunti dopo 16 giorni di lavori che hanno tenuto impegnata l’Aula per 116 ore: diverse le sedute notturne, per la prima volta negli oltre 50 anni di storia della Regione anche una seduta domenicale. Nelle giornate di ieri e oggi le votazioni dei 942 emendamenti e dei 929 ordini del giorno ritenuti ammissibili e che hanno passato il vaglio degli uffici.

Con l’approvazione di questa legge confermiamo il sacrosanto principio della libera e consapevole scelta dei cittadini nell’accesso alle strutture sanitarie e sociosanitarie -ha sottolineato il Presidente del Consiglio Alessandro Fermi-. Il percorso di diagnosi, cura e presa in carico può avvenire tra soggetti pubblici e privati che operano all’interno del sistema sociosanitario lombardo ed è accessibile a chiunque indipendentemente dalla rispettiva situazione sociale ed economica. Una presa in carico del singolo paziente –ha concluso Fermi-che, grazie alle declinazioni locali dei nuovi presidi sociosanitari territoriali, potrà avvenire in maniera più efficace ed efficiente”.

FEDERICO LENA, LEGA: “Il voto di martedì, in Aula, rappresenta un grande successo per tutti i cittadini lombardi, che avranno d’ora in avanti un servizio sanitario ancora più efficiente”, afferma il consigliere regionale (cremonese) della Lega, Federico Lena.

“La legge di potenziamento della Sanità regionale frutto di un lungo lavoro di ascolto del territorio e degli stakeholder, tra cui le associazioni di pazienti, presenta una serie di novità fondamentali per garantire un’offerta sanitaria sempre più all’altezza delle esigenze ed efficace nell’affrontare le emergenze. A partire dall’istituzione del piano pandemico regionale e dalla creazione del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive”.

“L’impianto della legge – spiega Lena – si fonda sul principio One Health, finalizzato ad assicurare globalmente la protezione e la promozione della salute, tenendo conto della stretta relazione tra la salute umana, la salute degli animali e l’ambiente e la valorizzazione dell’attività sportiva e motoria quale parte integrante dei percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione e quale elemento fondamentale di un corretto stile di vita.

“Importantissimo, il coinvolgimento dei sindaci e delle autonomie locali nelle politiche sanitarie, delle associazioni di volontariato nella definizione dei piani terapeutici e nell’integrazione dei medici di medicina generale e di tutti gli operatori sanitari nel sistema sanitario lombardo, per una sanità sempre più condivisa ed efficiente”.

“Parlando di risorse economiche, la Lombardia è la prima regione italiana a recepire le disposizioni del PNRR e ad attuarle attraverso la revisione della propria legislazione e all’allocazione di risorse dedicate. I fondi in arrivo dall’Europa sono quantificabili in 1,2 miliardi di euro: a questi si aggiungeranno diverse centinaia di milioni di euro messi a disposizione da Regione Lombardia. Buona parte del totale sarà impiegato per il potenziamento della rete territoriale (567 milioni), per la realizzazione del Centro per la prevenzione delle malattie infettive (85 milioni), per il potenziamento rete di offerta (1,3 miliardi) ma anche per il potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata (451 milioni di euro) e della telemedicina (166 milioni di euro)” ribadisce Lena.

CRITICO IL GIUDIZIO DI PILONI (PD)- “È molto grave che la giunta regionale abbia deciso di bocciare ‘per principio’ ogni ordine del giorno basato su richieste specifiche per un territorio senza nemmeno prenderli in considerazione. Non li hanno nemmeno letti – dichiara il consigliere Matteo Piloni -. Il fatto che tutto il centrodestra non voglia che se ne parli è l’ennesimo strappo non tanto con il Pd e le altre opposizioni, ma con tutti cittadini cremonesi, cremaschi e casalaschi che della riforma sanitaria vogliono vedere i risultati nella loro vita reale, non solo nei proclami del centrodestra. Hanno impedito al Consiglio Regionale di determinare e indirizzare la politica della Giunta, calpestando la dignità dell’Aula. È il modo più sbagliato di chiudere la discussione sul futuro della sanità lombarda”.

“Spiace che il consigliere del territorio Degli Angeli non abbia partecipato al voto delle proposte per i nostri territori – rileva il consigliere dem – . Ringrazio invece il collega Lena per aver votato, a differenza della sua maggioranza, a favore ad alcune di queste proposte, tra cui quelle riguardanti l’Ats unica di Cremona e il potenziamento di alcuni servizi dell’ospedale di Cremona; i posti letto per l’Istituto di riabilitazione Kennedy e il potenziamento del servizio di neuropsichiatria a Crema; la chiusura della sperimentazione per il nuovo Robbiani di Soresina e il potenziamento del presidio sanitario Oglio Po a Casalmaggiore”.

“È inutile andare sui giornali a sostenere battaglie e annunciare interventi, se poi non si votano le proposte per dare risposte ai territori e ai cittadini” conclude Piloni.

I 5 STELLE ESCONO DALL’AULA – In merito all’assenza in aula, avvenuta durante il voto degli Odg e degli emendamenti presentati per la riforma sanitaria, il consigliere Degli Angeli spiega: “Il consigliere regionale Piloni, nella sua nota diffusa alla stampa, martedì 30 novembre, ha voluto sottolineare che il sottoscritto non ha votato gli emendamenti e gli ordini del giorno riguardanti il territorio cremonese, come se questa mia assenza fosse stata quasi una scelta volontaria. La notizia della mia assenza, giustificata per motivi di salute, è stata comunicata dal presidente Fermi ad inizio votazione. Forse il Consigliere Piloni non era in Aula? A Piloni è sfuggito che non ho partecipato al voto perché febbricitante e considerato che un assessore è stato trovato positivo al Covid, sto evitando contatti da lunedì, in attesa dell’esito del tampone”.

Aggiunge Degli Angeli: “Chi è in congedo per malattia non può materialmente votare, il consigliere Piloni questo lo sa bene. Sembra evidente la volontà del consigliere di gettare un seme sibilino nel campo della sua narrazione, anche perché avvisato via social del motivo della mia assenza, invece che rettificare ha comunque proceduto nel suo racconto fuorviante inviandolo anche alla stampa. Viene quindi da pensare non si tratti di semplice distrazione, ma di vera e propria colpa nel riportare volutamente e una ricostruzione dei fatti imprecisa”.

Conclude Degli Angeli: “A proposito di voti “distratti”, il consigliere del PD dovrebbe invece raccontare di quando si è astenuto (insieme a tutto il gruppo PD) nella Seduta del 28 luglio 2020 durante la votazione dell’ODG/1061 “Istituzione di due ATS distinte per Mantova e Cremona e di una nuova ASST per il territorio casalasco e viadanese”, di iniziativa mia e di Andrea Fiasconaro”.

“Il gruppo dei Consiglieri Regionali del Movimento Cinque Stelle Lombardia non condivide questa riforma né nei suoi contenuti, né sul metodo con cui sono stati trattati”: così il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Massimo De Rosa, aveva precedentemente annunciato la non partecipazione del Movimento Cinque Stelle al voto degli ordini del giorno del progetto di legge 187 in merito alla riforma del sistema sanitario lombardo.

“Non sappiamo se la scelta di non confrontarsi su di un tema di importanza centrale come la sanità – prosegue De Rosa – sia imputabile al presidente Fontana, alla Vicepresidente Moratti o al centrodestra tutto. Fatto sta che la maggioranza dopo aver azzerato la discussione in commissione Sanità, in Aula ha tagliato i nostri emendamenti e i nostri ordini del giorno, impedendo di fatto che il Consiglio Regionale potesse valutarli. Per questi motivi oggi riteniamo inutile partecipare ai lavori su di un testo arrivato in Aula blindato e sul quale il Consiglio Regionale non ha di fatto potuto toccare di palla. Motivo per cui non parteciperemo al voto dei singoli ordini del giorno, riservandoci di partecipare al voto finale per ribadire il nostro no alla (NON)riforma Moratti-Fontana”.

redazione@oglioponews.it

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