Cronaca

Le vignette antiviolenza di Fogliazza perché
"possa essere sempre il 25 novembre"

“Non solo 25 novembre - hanno ricordato Bongiovanni e Filippazzi - perché vogliamo che questo messaggio non termini con questa giornata. La vignetta è uno strumento che ha una forza dirompente, perché in poco tempo, in poche battute ti costringe a riflettere". GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Tredici vignette per dire basta. Tredici cartoline per spingere le donne a denunciare. Ciascuna presenta una forma di violenza diversa: da quella fisica, a quella psicologica, a quella economica, a quella indotta. Dalle parole ai fatti: accade nella violenza di genere e si spera accade, nel passaggio dalla teoria alla pratica, anche con la campagna di sensibilizzazione studiata dal comune di Casalmaggiore in accordo con il Consorzio Casalasco Servizi Sociali, con l’associazione Movimento Incontro Ascolto, con il Consultorio di Casalmaggiore.

Alla conferenza di presentazione – tutti con fiocco rosso al petto e in qualche caso con la mascherina segnata da una pennellata rossa a ricordare le vittime di violenza – hanno preso la parola, oltre alla responsabile delle Pari Opportunità del comune casalese Franca Filippazzi, anima e coordinatrice del lavoro, il Sindaco Filippo Bongiovanni, l’assessore alle Pari Opportunità Linda Baroni, il Direttore del Concass Cristina Cozzini, la Presidente di M.I.A. Annise Grandi, la direttrice del Consultorio di Casalmaggiore Enrica Mantovani e l’artista Gianluca Foglia, in arte Fogliazza, di Parma. Ma erano presenti anche Antonio La Montanara e Laura Giacomelli del Fotocine Casalasco, che hanno allestito l’esposizione momentanea delle vignette di Fogliazza in sala consiliare, che sarò poi trasferita al Museo Diotti.

“Non solo 25 novembre – hanno ricordato Bongiovanni e Filippazzi – perché vogliamo che questo messaggio non termini con questa giornata. La vignetta è uno strumento che ha una forza dirompente, perché in poco tempo, in poche battute ti costringe a riflettere. Per ciascuna sedia del consiglio abbiamo sistemato una vignetta, come se su ogni sedia fosse seduta una donna vittima di violenza”.

“Siamo partiti a settembre – ha ricordato Filippazzi – per promuovere questa campagna e grazie ad un bel lavoro di squadra abbiamo ottenuto questo risultato”. “La nostra campagna non vuole essere soltanto di tristezza ma di sprone. E’ giusto riflettere ma è giusto anche agire e uscire dallo stato di disagio e violenza, per ricostruirsi una vita, appoggiandosi ai vari centri che sul territorio sono presenti” ha detto Cozzini, ringraziando Noemi Lusetti che ha lavorando alle scelte grafiche delle cartoline e i sindaci che hanno dimostrato entusiasmo per il lavoro svolto.

“Abbiamo voluto mettere al centro la donna come soggetto non passivo ma artefice del proprio riscatto, per dire alle donne che la violenza non è solo fisica ma anche psicologica, economica oppure assistita da parte dei figli – ha ricordato Grandi – ma a tutte queste forme si può dire basta. Il centro antiviolenza di MIA riceve chiamate spesso anche da vicini di casa di donne vittime di violenza, che hanno paura a denunciare. E a volte sono gli uomini a telefonarci per denunciare”.

Mantovani ha evidenziato l’importante di “una rete di comunanza, che va dal Consultorio, a MIA, al Concass, alle forze dell’ordine. Per questo giovedì pomeriggio siamo state in piazza con un banchetto di ASST Cremona dalle 14.30 alle 17”. Non solo: la facciata del comune che guarda piazza Turati è stata illuminata di arancione per rispondere alla campagna promossa da Soroptimist Terre dell’Oglio Po.

Le cartoline sul retro hanno anche i vari numeri di riferimento per facilitare la denuncia da parte delle donne vittime di violenza, dal 1522 ai numeri dei centri locali. A disegnare le tredici vignette, che saranno distribuite nei luoghi istituzionali dei vari comuni del Casalasco e anche in attività commerciali, e che presto potrebbero essere anche stampate sui sacchetti del pane o della spesa, in accordo coi commercianti, proprio Fogliazza.

“In quanto uomo, io sono il protagonista negativo di questa vicenda – ha detto l’artista parmigiano, di stanza per sei anni a Casalmaggiore e che già collaborò col comune nel 2004 con l’opuscolo “Rino il Maggiorino” sull’educazione civica per i ragazzi – ma spesso sono convinto che l’uomo cerchi la prevaricazione per negare la propria fragilità, quando invece dovrebbe prima di tutto ammettere questo problemi e non sfogarlo sulla propria compagna o meglio. Le vignette sono frutto di un bel gruppo di lavoro ma adesso capiremo se il messaggio passerà, perché adesso siamo alla prova sul campo: i miei disegni devono veicolare un messaggio, che passa da storia che io stesso ho conosciuto per la prima volta accettando con orgoglio questo incarico. Da uomo con due figli maschi ho un compito ancora più importante”.

“Una vignetta – ha detto Fogliazza – nasce sempre mettendomi nei panni di chi osserva: serve equilibrio, serve catturare l’attenzione in poco tempo e poco spazio. Per questo parto con la matita, per poter cancellare, come un artigiano, più che come un artista e soltanto quando sono sicuro di veicolare un messaggio capace di catturare l’attenzione, allora ripasso tutto con la penna grafica. Ma la materia prima del mio lavoro è il tempo dedicato al confronto”.

Ciascuna cartolina, che sarà in distribuzione da giovedì, reca anche i numeri di riferimento: dal 1522, numero antiviolenza, a quelli del Consultorio, del Centro Antiviolenza MIA e del Concass. Per dire basta può bastare davvero anche una telefonata.

Giovanni Gardani

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