Economia

Osservatorio MECSPE, l'industria
manifatturiera lombarda accelera

Ottimi i dati sul portafoglio ordini, che continua a crescere (l’81% lo ritiene adeguato). Al contempo aumenta la fiducia nel mercato (per sei aziende lombarde su dieci). Ripartono le esportazioni, con le mete principali per l’export manifatturiero lombardo

Il 2021 è stato ricco di sfide per il Paese, che secondo le stime della Commissione Europea, chiuderà l’anno con un Pil in aumento del 6,2%. Un rimbalzo che si riflette anche sulle aspettative per il futuro della manifattura in Italia e in Lombardia, molto più rosee rispetto a inizio anno. Otto aziende lombarde su dieci (82%), infatti, prevedono un aumento del fatturato a fine 2021 (+37% rispetto alle aspettative del III quadrimestre 2020), con il 79% che si ritiene soddisfatto dell’andamento generale degli affari. È quanto emerge dall’Osservatorio MECSPE di Senaf sul II quadrimestre 20211, presentato in occasione dell’inaugurazione della 19ᵃ edizione di MECSPE, la principale per la manifattura in Italia, in corso per la prima volta a BolognaFiere fino al 25 novembre.

Ottimi i dati sul portafoglio ordini, che continua a crescere (l’81% lo ritiene adeguato). Al contempo aumenta la fiducia nel mercato (per sei aziende lombarde su dieci). Ripartono le esportazioni, con le mete principali per l’export manifatturiero lombardo che rimangono sempre nei confini europei (Germania, Francia e Spagna alle prime posizioni). È l’effetto ripartenza degli ultimi mesi che infonde ottimismo negli imprenditori, in una fase in cui comunque non abbiamo ancora chiuso del tutto l’amaro capitolo della pandemia.

Il processo di trasformazione digitale, che interessa già le aziende di grandi e piccole dimensioni, subirà un’ulteriore accelerata grazie ai fondi del PNRR. Molte aziende lombarde, anche se si ritengono ‘imprese sostenibili’, per le numerose azioni pratiche intraprese o in programmazione, spesso non possiedono un livello di conoscenza soddisfacente dei criteri ESG (Environment, Social, Governance). È necessario, inoltre, che le aziende dispongano di tutte le competenze e strumenti per realizzare la trasformazione 4.0, percorso già avviato dalla maggioranza di esse a seguito della pandemia. Di seguito i principali risultati emersi dall’Osservatorio MECSPE relativo alle aziende della Lombardia.

Digitalizzazione: oltre la pandemia e verso il futuro tra PNRR e Competence Center

Anche l’industria manifatturiera è coinvolta nel processo di trasformazione digitale, che interessa già le imprese lombarde di grandi e piccole dimensioni e che subirà un’accelerata grazie ai fondi del PNRR. La pandemia ha dato una grande spinta alla crescita digitale: oltre il 65% ritiene di avere adeguato le proprie tecnologie a seguito del Covid-19. In particolare si punta su sicurezza informatica, 5G, IoT e robotica collaborativa, anche se rimangono ancora in pochi (11%) a essere a conoscenza delle opportunità del PNRR nel dettaglio. Altro aspetto di rilievo è il ruolo di primo piano che proprio il PNRR affida ai Competence Center e ai Digital Innovation Hub, introdotti dal MISE nel 2018 nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0, con lo stanziamento di 350 milioni per il 2021-2026, ma ancora poco sfruttati dalle imprese: solo il 3% delle aziende lombarde ha già collaborato con almeno una di queste realtà, mentre una buona fetta (18%) non le conosce affatto.

Le trasformazioni dell’ultimo anno e mezzo spingono poi ad una riflessione sull’Industrial Smart Working (ISW), un metodo di lavoro che permette la gestione e l’esecuzione dei processi produttivi in fabbrica da remoto. Tra i vantaggi percepiti spiccano la maggiore flessibilità per i dipendenti (54%) e la riduzione dei costi (40%). Inoltre, solo una piccola parte degli imprenditori lombardi (14%) non ritiene l’Industrial Smart Working adatto all’ambiente industriale, indicando la presenza fisica come unica modalità di lavoro, mentre la maggior parte (circa un terzo) ritiene l’ISW utile ma solo come supporto e integrazione alla presenza fisica in fabbrica. Per tanti, invece, è interessante, ma è necessaria prima una grande riorganizzazione delle risorse e dei processi/strumenti industriali.

Sostenibilità: le aziende lombarde seguono la via green

Come emerso dalla recente Cop26 di Glasgow, i cambiamenti climatici in atto nel nostro pianeta coinvolgono tutti, dalle grandi potenze fino ad arrivare ai singoli. Questa coscienza permea anche il nostro tessuto industriale, che certo ha margini di miglioramento, ma che già dimostra di avere a cuore queste tematiche. Ad oggi sono già tante (oltre il 43%) le aziende lombarde a considerarsi sostenibili, grazie a numerose azioni pratiche già intraprese o in corso d’opera come l’uso di dispositivi a basso consumo energetico, l’acquisto di macchinari e/o impianti efficienti di nuova generazione e l’installazione di impianti di produzione d’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. Meno soddisfacente è invece il livello di conoscenza dei criteri ambientali, sociali e di governance che definiscono il nuovo comportamento virtuoso delle imprese (i criteri ESG). Questi rappresentano i parametri attraverso cui valutare l’impatto di un’attività imprenditoriale e saranno sempre più decisivi per poter attrarre investimenti e migliorare la reputazione dell’azienda. Un’azienda lombarda su tre (32%) li conosce e tra gli accorgimenti applicati, quelli di gestire l’azienda ispirandosi a buone pratiche e principi etici (80%) e di introdurre misure per il miglioramento del benessere e della qualità del lavoro dei dipendenti (46%).

Formazione: competenze e giovani per il futuro del manifatturiero in Lombardia

Per attuare il cambiamento è necessario essere preparati a esso e dunque è compito delle aziende disporre di tutte le competenze utili per realizzare la trasformazione 4.0, aspetto considerato centrale per il 47% delle imprese lombarde. In questo senso la metà degli intervistati (45%) ha risposto di aver già formato il personale e di prevedere corsi di aggiornamento. Circa un’impresa su dieci (9%) ha preferito invece rivolgersi al mercato assumendo lavoratori già formati e un altro 20% intende farlo. La formazione resta il fattore fondamentale per poter rimanere competitivi sul mercato e il ruolo di Università e di Istituti Tecnici Superiori (ITS) si fa determinante: il 44% delle imprese lombarde già collabora con figure di questo tipo. L’accento sulla formazione e sui momenti di avvicinamento dei giovani alle imprese fa parte della missione di MECSPE, è ormai consolidato infatti che maggiori competenze in azienda incidono direttamente sull’incremento di fatturato.

I numeri della prossima edizione di MECSPE aggiornati al 19 novembre 2021

92.000 mq di superficie espositiva, oltre 2.024 aziende presenti, 2.000 mq del Cuore Mostra Fabbrica Senza Limiti, 46 iniziative speciali e convegni. Visitatori professionali attesi in sicurezza 50.000.

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