Acquanegra, Canneto e Asola:
pulitori (e piantumatori) in azione
L'unione fa la forza. E l'unione dei trashbusters è salda. Amano il loro fiume e la loro terra, che è anche la nostra e che dovremmo amare di più. Si sporcano le mani e hanno un'anima grande. Strappano metri di prato, ogni volta, all'incuria e all'abbandono. E' una battaglia ciclopica ma non hanno mai smesso di crederci. E di combattere
Sono tornati a farsi sentire – con più continuità – i cacciatori di rifiuti. Ed è stato bellissimo perché anche il loro è un piccolo segno che la vita va avanti, e vanno avanti le battaglie per l’ambiente. Sono tornati a farsi sentire tutti insieme, perchè nonostante siano di diversi comuni, sono un’unica cosa: stessa ostinata speranza, stessa lotta contro i mulini a vento, stessa determinazione. Sabato e domenica scorsa si è svolto il Clean River tra Canneto sull’Oglio, Acquanegra e Asola. Tra loro numerosi attivisti a difesa del Chiese. E non di quelli da tastiera. Di quelli che, al bisogno, le mani se le sporcano eccome!
Si è partiti sabato da Canneto, con ritrovo al mulino del Naviglio poco prima delle 9, sotto la guida di un trashbuster di lunga data, Matteo Moriero. Alla fine, il gruppo di Canneto è risultato il più numeroso: 16 volontari, giunti anche da Piadena e Casalromano, con la Lipu, il Rotaract e Viviflumen protagonisti. Il gruppo si è diviso: una parte ha raccolto rifiuti mentre un gruppo ha piantumato – grazie al contributo di Tecnovivai e Vivai Pazzini – 80 piante di varietà autoctone certificate in un terreno di fianco al fiume nell’area Parco Oglio Sud. 20 i sacchi raccolti lungo l’argine dell’Oglio. Un ottimo segnale.
Domenica mattina ad Asola un altro volto noto ha guidato il gruppo dei trashbusters, Mirko Savi. “Ci siamo ritrovati – ci racconta – alla Casa del Chiese. Purtroppo l’affluenza non è stata molta, otto persone muniti di sacchi e pinze, abbiamo pulito gran parte di Riva vicinale alla casa del Chiese, la giornata di raccolta è durata quasi fino ad ora di pranzo. Nonostante la poca affluenza, la raccolta è stata proficua. Abbiamo raccolto 18 sacchi di rifiuti”. Tra gli oggetti recuperati anche due biciclette abbandonate tra le sterpaglie.
Infine Acquanegra, dove a guidare le operazioni c’era un’altra vecchia conoscenza tra gli amanti del Chiese, Fabrizio Rossi: “Ci siamo ritrovati in otto – ci racconta invece Fabrizio – Giacomo, io, Mimma, Stefania, Donato, Claudio, Mirco e la new entry Cristina. Abbiamo percorso il tratto da Mosio, zona cimitero, a Valli di Mosio, lungo la SP67, partendo in 3 da Valli e in 5 da Mosio. La distanza dei due punti è meno di 3 km, ma essendo tanti i rifiuti non ci siamo incontrati! Abbiamo raccolto 16 sacchi pieni, appesantiti da vetro, lattine e altri oggetti abbandonati da anni, oltre all’immancabile plastica. Per vari motivi eravamo solo in otto. Onore quindi a Cristina che per la prima volta si è unita a noi e visto il suo entusiasmo non sarà nemmeno l’ultima. Con un filo di rammarico diciamo: qualche like in meno sui social e qualche faccia nuova con guanti e pinze sarebbe assai gradita. Oglio, Chiese e territorio meritano più rispetto. Rassicurante il fatto che in contemporanea ad Asola e Canneto, tante altre persone volonterose stessero facendo altrettanto o anche di più”.
L’unione fa la forza. E l’unione dei trashbusters è salda. Amano il loro fiume e la loro terra, che è anche la nostra e che dovremmo amare di più. Si sporcano le mani e hanno un’anima grande. Strappano metri di prato, ogni volta, all’incuria, all’inciviltà e all’abbandono. E’ una battaglia ciclopica ma non hanno mai smesso di crederci. E di combattere.
N.C.