Studio sul Covid, Lima: "Merito
dell'intuizione dei medici"
La ricerca individua 527 casi nella Regione ad inizio 2020: il numero più elevato nella Provincia di Lodi (156) seguita da Bergamo (123) e Cremona con 72 casi di pazienti sintomatici.
Il Covid-19 circolava in Lombardia già da prima del ‘paziente uno’ di Codogno, in particolare nella Provincia di Cremona sarebbero 72 i positivi nel periodo compreso fra il 30 gennaio e il 19 febbraio 2020: è il risultato dello studio “The early phase of the COVID-19 epidemic in Lombardy” pubblicato sulla rivista scientifica “Epidemics”, che ha coinvolto infettivologi e virologi delle ATS e degli ospedali della Regione. «Questa notizia dimostra la disponibilità alla ricerca dei nostri medici di Cremona, Crema e Oglio Po, un fattore che rende ancor più evidente il lavoro fatto per tutelare la salute della cittadinanza» commenta il dottor Gianfranco Lima, Presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici di Cremona.
La ricerca individua 527 casi nella Regione ad inizio 2020: il numero più elevato nella Provincia di Lodi (156) seguita da Bergamo (123) e Cremona con 72 casi di pazienti sintomatici. I medici di famiglia al tempo avevano segnalato alcune polmoniti sospette: «Lo studio conferma l’intuizione avuta dai medici nella primavera 2020, ossia che il SARS-CoV-2 fosse già in circolazione a gennaio – non solo in Italia, ma proprio nel mondo» spiega il dottor Lima.
I ‘casi fantasma’ da Coronavirus nel periodo analizzato risultano essere per lo più uomini con età media di 69 anni. Queste ed altre informazioni sono importanti per fronteggiare la pandemia, dove serve un approccio sinergico sia in termini di diagnosi e terapia sia per la prevenzione. «Serve un tracciamento dei pazienti Covid-19, perché così si può essere sempre più puntuali nel conoscere eventuali focolai e procedere con azioni mirate sia nel tempo che nello spazio», precisa il Presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici di Cremona.
Federica Priori