Lockdown per non vaccinati:
"La scelta di Vienna ha un senso"
In Austria, in particolare, si è andati oltre, imponendo di fatto il lockdown per i non vaccinati, che possono uscire per lavorare e per necessità ma solo dopo avere avuto un tampone negativo nelle precedenti 48 ore. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
L’hanno chiamata regola delle due G, perché in tedesco geimptf e genesen significa rispettivamente vaccinato e guarito. La nuova misura introdotto da lunedì in Austria e Germania fa discutere anche in Italia, una frontiera decisamente più restrittiva rispetto a quella adottata nel nostro Paese, per la quale ad esempio negli alberghi e nei ristoranti entrano soltanto vaccinati contro il Covid o guariti dal Covid.
Ma in Austria, in particolare, si è andati oltre, imponendo di fatto il lockdown per i non vaccinati, che possono uscire per lavorare e per necessità ma solo dopo avere avuto un tampone negativo nelle precedenti 48 ore. Una decisione che ha portato, come reazione, a un’impennata di vaccini con 18mila nuove dosi somministrate al giorno dopo un’estate di scetticismo.
Va anche detto che in Austria il Governo mette a disposizione un tampone gratuito al giorno per ogni cittadino, il che forse ha scoraggiato il ricorso al vaccino, ma i risultati non sono stati ritenuti sufficienti e così ecco la stretta. Abbiamo chiesto a chi vive in Austria da qualche tempo, provenendo dal comprensorio Oglio Po, un parere sul tema: Alessandro Rosa da Casalmaggiore e Irene Rasoli da Pomponesco sono d’accordo con la scelta del Governo di Vienna.
G.G.