M5S Lombardia: "A Mantova i
rifiuti di Roma, scelta sbagliata"
"Ogni singola discarica del territorio mantovano è sfruttata da anni per oltre l’80% da rifiuti che provengono da altre regioni. Per non dire da tutta Italia. Inutile nascondere il fatto che si trattano rifiuti non per bontà di cuore, ma per mere ragioni di business"
Andrea Fiasconaro e Alberto Zolezzi (M5S): «A Mantova arriveranno 100mila tonnellate di rifiuti da Roma Capitale. Verrebbe da chiedersi come sia possibile, dal momento che per cinque anni ci è stato raccontato che il problema dei rifiuti di Roma fosse responsabilità esclusiva di Virginia Raggi. Il punto però non è questo. Il punto non è nemmeno se da questo scambio tragga maggiore beneficio il Comune di Roma, che smaltisce i propri rifiuti, o il Comune di Mantova, che viene retribuito per farlo. Il punto è che da questo scambio guadagnano tutti tranne i cittadini mantovani, costretti a convivere con un sistema di gestione e smaltimento che per sostenersi deve accettare rifiuti da tutta Italia. Con i danni per ambiente e salute che ne conseguono» spiegano i portavoce pentastellati, riferendosi ai termini dell’accordo al quale starebbero lavorando AMA e Mantova Ambiente. “Ogni singola discarica del territorio mantovano è sfruttata da anni per oltre l’80% da rifiuti che provengono da altre regioni. Per non dire da tutta Italia. Inutile nascondere il fatto che si trattano rifiuti non per bontà di cuore, ma per mere ragioni di business e forse anche per motivi politici. Il problema è molteplice: Mantova rischia di esaurire le sue discariche e Roma, che ha ora un gestore di rifiuti con bilancio risanato, assunzioni fatte e impianti finanziati, rischia di arrestare il percorso di sostenibilità verso la raccolta porta a porta in tutta la città, tanto c’è Mantova da inquinare. È evidente come un modello che sta in piedi solamente importando rifiuti da fuori sia mal concepito. Una visione che guarda al futuro dovrebbe puntare a ridurre il numero di impianti di gestione e dei rifiuti stessi tarandolo sugli effettivi fabbisogni del territorio e guardando ai principi del riciclo e dell’economia circolare. La scelta di continuare a importare rifiuti non guarda al futuro” concludono Fiasconaro e Zolezzi.
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