Vaccino: bassa ospedalizzazione
da dicembre terza dose over 40
Come ha spiegato l’assessore Letizia Moratti, tra i contagiati metà sono vaccinati e metà no. Ma considerando che gli immunizzati in Lombardia sono oltre l’80%, in termini statistici è chiaro come chi non ha aderito alla campagna rischia nettamente di più. Basti pensare che nelle terapie intensive ormai ci sono solo persone non vaccinate
Torna a preoccupare la curva dei contagi in provincia di Cremona, come nel resto della Lombardia, dove l’indice di positività è tornato all’1%. Ma il dato più preoccupante è quello legato al numero di contagiati settimanali ogni 100mila abitanti, che in tutta la Regione è tornato sopra i 50: valori da zona gialla, sebbene questo non sia l’unico parametro per il cambio di colore. Esso restituisce però la fotografia di un’epidemia che torna a crescere e che prelude probabilmente la quarta ondata che ha già interessato buona parte dell’Europa.
A garantire la tenuta, almeno in parte, della situazione è il successo che la campagna vaccinale ha avuto in Lombardia, che porta a mantenere basse le ospedalizzazioni: i ricoveri crescono, ma di poco, e le terapie intensive rimangono vuote. Il vaccino, infatti, riduce di cinque volte il rischio di contrarre forme gravi del virus.
Come ha spiegato l’assessore Letizia Moratti, tra i contagiati metà sono vaccinati e metà no. Ma considerando che gli immunizzati in Lombardia sono oltre l’80%, in termini statistici è chiaro come chi non ha aderito alla campagna rischia nettamente di più. Basti pensare che nelle terapie intensive ormai ci sono solo persone non vaccinate.
Anche per questo le autorità sanitarie e istituzionali spingono per accelerare ulteriormente il lavoro sui vaccini, portando ad ampliare anche la platea delle terze dosi: da dicembre toccherà anche agli over 40, come ha precisato il ministro alla Salute Roberto Speranza.
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