L'eremita del Po: i colori
dell'Autunno sul Grande Fiume
Tuttavia occorre ricordare le parole del poeta, filosofo e scrittore Rabindranath Tagore che diceva che “La foglia di un albero è lo sforzo senza fine della terra di comunicare con il cielo”. A noi, nel cammino tra i colori, i profumi e le atmosfere della golena, il compito di comunicare con l’Infinito attraverso l’essenziale
Il fiume va vissuto e conosciuto in cammino, passo dopo passo. Non solo per coglierne i dettagli ma per osservarne le ricchezze. Osservare è cosa ben diversa dal guardare. Osservare è fermarsi, sostare in silenzio, scrutare, ascoltare e apprezzare ciò che ci circonda. Osservare è andare oltre qualsiasi apparenza; è conoscere, cogliere e sapersi emozionare. Nei giorni d’autunno vivere il fiume e le sue golene è ammirare, da lontano, il lavoro del contadino che custodisce, culla e prepara madre terra ad una nuova stagione; è assaporare il profumo dei funghi, delle erbe di campo e dei sapori di antiche ricette che si dipanano nell’aria; è vivere il villaggio osservandolo dall’argine, cogliendo i silenzi, ma anche i suoni dei lavoratori. E’ entrare tra boschi e pioppeti, dipinti di giallo e di rosso, calpestando quel naturale tappeto di foglie che alcuni si limitano a descrivere come annunciatrici di un lungo inverno ormai prossimo. Tuttavia occorre ricordare le parole del poeta, filosofo e scrittore Rabindranath Tagore che diceva che “La foglia di un albero è lo sforzo senza fine della terra di comunicare con il cielo”. A noi, nel cammino tra i colori, i profumi e le atmosfere della golena, il compito di comunicare con l’Infinito attraverso l’essenziale.
Paolo Panni, Eremita del Po