Arte

Kolesnikov e Tsoy a Casalmaggiore,
primo (gigante) passo verso il Festival

Il Concerto è una tappa. Il Festival riparte. E un luogo, un'iniziativa, un progetto, un sogno, una scuola che ha consentito a ragazzini come Pavel e Samson e tanti altri di diventare uomini e concertisti di fama nazionale ed internazionale è un luogo che deve continuare a vivere. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

In foto, da sinistra, Vittorio Rizzi, Massimo Araldi e Giuseppe Romanetti

Aveva 14 anni Pavel Kolesnikov la prima volta che venne a Casalmaggiore. Era un ragazzino vivace, come tanti altri, ma a differenza di tanti altri aveva un dono. Veniva dalla profonda Siberia, da Novosibirsk “L’ultimo paese prima del nulla” ci racconta Massimo Araldi. Suonava il violino e il pianoforte, era a Casalmaggiore nello straordinario periodo del Casalmaggiore International Music Festival, insieme a tanti altri coetanei provenienti da tutto il mondo. Era venuto per il corso di perfezionamento. Tra i ragazzi e le ragazze venute a passare tre settimane nella bassa cremonese lo si poteva incontrare in piazza, nelle pause che il corso concedeva, a mangiarsi un gelato, rigorosamente a piedi nudi. Era un ragazzino vivace come tanti. Ma aveva l’unicità dei predestinati in quelle mani che sapevano – e già allora – comunicare infinita bellezza.

Ha tanti aneddoti sull’International Music Festival Massimo Araldi. Era sindaco quando insieme a qualche amico decise di mettere in piedi il Festival. “Ed è ancora la cosa, insieme alla biblioteca Mortara, e il depuratore di Vicomoscano di cui vado più orgoglioso”. Su Pavel Kolesnikov, che sarà a Casalmaggiore, insieme all’amico Samson Tsoy, sabato 13 novembre in uno straordinario concerto al Teatro Comunale, ha altro da raccontare. “Eravamo a sentire le prove io, Angelo Porzani e Ferruccio Martelli. C’era questo ragazzo ancora indeciso tra violino e pianoforte. Si mise al piano ad eseguire dei pezzi. Non ricordo quali fossero, ma ricordo bene che dopo aveva suonato, mi voltai verso Angelo e Ferruccio ed eravamo tutti e tre commossi da quella infinita bravura e capacità di suonare. Il giorno dopo tenne un concerto a Santa Chiara straordinario. Da lì in poi scelse il pianoforte e il suo percorso è diventato storia”. Una storia prestigiosa, quel ragazzino oggi ha 30 anni, dalla steppa siberiana è approdato a Londra ed è ormai è un inglese anche per residenza. Il curriculum (lo leggerete poco più avanti) parla da sé. Pavel Kolesnikov è un virtuoso del pianoforte, uno dei giovani più apprezzati a livello mondiale.

Samson Tsoy è un altro amico di Casalmaggiore. Originario del Khazakistan, padre coreano e mamma russa di tradizioni ebraiche, era un allievo molto giovane e capace. A Casalmaggiore si distinse proprio per il virtuosismo che già lo contraddistingueva da ragazzo. Oggi in Inghilterra, dove risiede, viene considerato tra uno dei più interessanti pianisti in circolazione. Sono amici Samson e Pavel, e qualche pezzo di strada – dal punto di vista musicale, oltre all’International – lo hanno fatto insieme. Torneranno insieme a Casalmaggiore. Perché di quella città in riva al fiume hanno ancora ottimi ricordi, e persone care che hanno fatto il tifo per loro. O semplicemente ne avevano già capito ed apprezzato il talento.

“Ho ancora in mente quei bambini di allora – aggiunge l’ex sindaco che a fatica nasconde un po’ di commozione – li vedo ancora lì, che suonano e che mi emozionano”.

IL CONCERTO AL COMUNALE – “La grande musica torna a Casalmaggiore” spiega con un certo orgoglio Massimo Araldi. E ne ha ben ragione. Già uno solamente dei due sarebbe stato straordinario: insieme sono due splendide certezze della classica. Sarà una grandissima serata per gli appassionati della classica. “Mi ha contattato Pavel qualche tempo fa – racconta sempre Araldi – per dirmi che sarebbe tornato volentieri a Casalmaggiore a fare un concerto e di organizzargli un concerto gratuito. Mi ha pure detto che sarebbe venuto con Samson, e che non volevano nulla”.

Hanno entrambi, vista la bravura, un loro cachet importante. Ma a Casalmaggiore verranno gratis. “Hanno avuto entrambi concerti e impegni importanti e difficili – aggiunge Vittorio Rizzi – e, usando una metafora sportiva, per loro Casalmaggiore è una sorta di defaticamento, un luogo dove tenersi impegnati ma con più leggerezza. Abbiamo colto subito l’occasione al volo”.

Il concerto si terrà sabato 13 novembre al  teatro Comunale alle ore 21. L’ingresso è gratuito sino ad esaurimento posti. Naturalmente verranno consentiti gli accessi in base alla normativa in atto per la prevenzione del Covid (limiti e Green Pass). I due concertisti eseguiranno pezzi di Schubert, Brahms e Franck. “Ma ci saranno sicuramente sorprese, e gliele chiederemo. Sarà una sorta di concerto in famiglia” aggiunge Rizzi.

Pavel Kolesnikov e Samson Tsoy

PAVEL KOLESNIKOV – “Pavel Kolesnikov è un musicista coinvolgente. È forse il pianista più introspettivo e meditativo che io conosca, e con la sua profonda e delicata sensibilità al suono, è in grado di far emergere una sofisticata gradazione di colori in particolare nelle gamme più tranquille dello strumento. È un poeta del pianoforte, piuttosto che un romanziere o un narratore“. “Bachtrack”, ottobre 2018.

Il londinese Pavel Kolesnikov è nato in Siberia in una famiglia di scienziati. Ha studiato pianoforte e violino per dieci anni, prima di concentrarsi esclusivamente sul pianoforte. Ha studiato al Moscow State Sergey Dorensky, al Royal College of Music di Londra con Norma Fisher e al Queen Elisabeth Music Chapel di Bruxelles con Maria João Pires grazie al generoso sostegno di Christopher Budden, della RCM Scholarship Foundation e della Hattori Foundation.

Pavel ha vinto l’Honens International Piano Competition nel 2012, e le successive apparizioni in recital e festival includono la Zankel Hall alla Carnegie Hall, Konzerthaus di Berlino, il Louvre di Parigi, Vancouver Recital Society, La Jolla Music Society, Spoleto Festival USA, Ottawa ChamberFest in Canada e Banff Summer Festival.

Pavel si è esibito con la Toronto Symphony e la Calgary Philharmonic, la Malta Philharmonic Orchestra, la Filarmonica Nazionale Russa, la Filarmonica di Londra, la Philharmonia Orchestra, l’Orquestra Sinfônica Brasileira, la City of Birmingham Symphony Orchestra, la Hallé, la BBC Symphony, la BBC Philharmonic, la BBC Scottish, e la BBC National Orchestra of Wales. Ha intrapreso tournée nel Regno Unito e in Europa con l’Orchestra Sinfonica Tchaikovsky, l’Orchestra Nazionale Ceca e l’Orchestra Sinfonica delle Fiandre. Pavel ha fatto il suo debutto ai BBC Proms eseguendo il secondo concerto per pianoforte di Tchaikovsky con la National Youth Orchestra of Scotland diretta da Ilan Volkov. Ha anche partecipato all’evento inaugurale dei BBC Proms in Australia.

Ha dato recitals alla Queen Elizabeth Hall, Londra, come parte dell’International Piano Series, e al Kings Place di Londra. Ama collaborare con altri musicisti, ed ha eseguito le Sonate per violino e viola di Brahms con Lawrence Power, sempre alla Queen Elizabeth Hall di Londra. Pavel ha anche dato recital in Corea del Sud, Giappone, Spagna e Germania, e al festival La Roque d’Antheron, al Musiq3Festival di Bruxelles e al Festival di Aldeburgh. Torna regolarmente alla Wigmore Hall di Londra. Un importante progetto di Pavel è attualmente in corso con la compagnia di danza belga “Rosas Dance Company”, e prevede l’esecuzione delle Variazioni Goldberg (incise per la casa discografica Hyperion nel 2020) con la fondatrice della compagnia Anne Teresa De Keersmaeker. Il progetto è stato finora realizzato nelle città di Vienna, Bruxelles, Montpellier, Brugges, Siviglia e Torino.

Pavel è il destinatario della Milstein Medal, è RCM Benjamin Britten Piano Fellow ed è stato membro della BBC Radio 3’s New Generation Artists dal 2014 al 2016. Ha ricevuto il premio “Young Talent” per il 2019 dal UK Critics’ Circle. Pavel è co-fondatore del Ragged Music Festival, che si tiene ogni anno presso il Ragged School Museum a East London.

Per la casa discografica Hyperion ha inciso anche “Le stagioni” di Tchaikovsky (2014), Mazurche di Chopin (2016), Danze dal “Manoscritto Bauyn” di Louis Couperin (2018), Sonata “Al chiaro di luna” e altra musica pianistica di Beethoven (2018).

SAMSON TSOY – Samson Tsoy, descritto come “il pianista più promettente” dalla BBC Music Magazine, si è guadagnato una fama internazionale al concorso pianistico “Santander Paloma O’Shea International Piano Competition” 2012. Da allora ha iniziato a collaborare con Elisabeth Leonskaja, che ha invitato Samson ad esibirsi con Jörg Widmann e il Doric String Quartet alla Wigmore Hall di Londra in occasione del suo 70° compleanno.

Samson è il vincitore del 1° premio del 9° Concorso Pianistico Internazionale di Campillos, destinatario del premio pianistico “Milstein Medal”, premiato dall’Imogen Cooper Music Trust.

L’anno scorso il Maestro Valery Gergiev ha invitato Samson a debuttare con l’Orchestra Mariinsky a San Pietroburgo eseguendo il primo concerto per pianoforte di Liszt.

Recentemente si è esibito con Alexander Vedernikov e la BBC Symphony Orchestra al Barbican; con Diego Masson come parte della Philharmonia Orchestra’s Stravinsky: Myths&Rituals alla Royal Festival Hall, con Juanjo Mena e la Real Filharmonía de Galicia; con Roberto Minczuk e la Calgary Philharmonic Orchestra.

Le altre apparizioni significative di Samson in recital e festival includono: Wigmore Hall, Konzerthaus di Berlino, Salle Gaveau a Parigi, Sala Verdi, Aldeburgh Festival, Montreux Septembre Musical Festival, Verbier Festival, Plush Festival, Honens Festival e Rostropovich Festival.

Samson è anche un impegnato musicista da camera; la sua vasta esperienza include esibizioni con il Cuarteto Casals, Zakhar Bron, Hsin-Yun Huang, James Campbell, Eugeny Petrov, Felix Dervaux, Helen Donath. Nel 2009 Samson ha formato un duo pianistico con il pianista Pavel Kolesnikov.

La prossima stagione prevede recital e apparizioni in orchestra alla Wigmore Hall, Sala Grande del Conservatorio Tchaikovsky di Mosca, Teatro Mariinsky, Theatre de la Ville di Parigi, e un concerto per le Nazioni Unite a New York.

Samson si è diplomato al Conservatorio Tchaikovsky di Mosca e al Royal College of Music di Londra. I suoi insegnanti sono stati Yury Airapetian, Norma Fisher, Vanessa Latarche e Maria Joao Pires.

CASALMAGGIORE INTERNATIONAL MUSIC FESTIVAL – La conferenza stampa di ieri mattina (alla presenza di Massimo Araldi, Vittorio Rizzi e Giuseppe Romanetti) è stata anche occasione per fare il punto su un appuntamento che – causa pandemia – è saltato negli ultimi due anni. 22 edizioni, centinaia e centinaia di ragazzi da tutto il mondo, molti diventati adulti, concertisti straordinari. Il corso di perfezionamento di Casalmaggiore ha sempre mantenuto una qualità elevatissima portando nelle tre settimane estive a Santa Chiara insegnanti di fama e studenti dalle grandi prospettive. Intanto una buona notizia. Il Casalmaggiore International Festival 2022 si farà. Molte sono ancora – e purtroppo – le variabili in campo ma si riprenderà un cammino bruscamente interrotto. Il gruppo degli Amici del Festival si è già messo al lavoro. “Non sarà il Festival di prima della pandemia per ovvie ragioni – spiega Rizzi – soprattutto di spazi necessari. E le variabili estere sono ancora tante. Sarà probabilmente riservato ai quartetti, ai terzetti e ai duetti di musica da camera, e i partecipanti saranno in numero ridotto. Questo ci consente di avere necessità di meno sale prove, ed anche di spazi diversi per quanto riguarda la permanenza. Naturalmente non durerà tre settimane, ma è ancora presto per essere più precisi. Entro dicembre l’International va programmato come si deve. Ripartiremo”.

“Qualcosa faremo – ha aggiunto Massimo Araldi – se no questo miracolo muore. Tra le cose che ho fatto il Festival è ancora quella che mi emoziona di più. Insieme a questa biblioteca. C’è ancora chi ricorda la vecchia biblioteca, come era messa. Credo che questa sia tutt’altra cosa, qualcosa di straordinario. Una biblioteca nella quale Vittorio Rizzi e sino a che non è andata in pensione Sandra Furini non sono, o non sono stati, solo distributori di libri ma questo è stato ed è, e grazie a loro un centro di cultura e di iniziative. Qualcosa faremo, non sarà il Festival classico nel 2022, ma ho un sogno, nonostante l’età che è quella che è. Il sogno di inaugurare l’edizione 2023 con la pandemia finita e il ritorno a tutto quello che è stato il Casalmaggiore International Festival”.

Il Concerto è una tappa. Il Festival riparte dopo la pandemia. Il Casalmaggiore International Music Festival è un luogo, un’iniziativa, un progetto, un sogno, una scuola di perfezionamento che ha consentito a ragazzini come Pavel e Samson e tanti altri di diventare uomini e concertisti di fama nazionale ed internazionale è un luogo che deve continuare a vivere e ad essere. E che tornerà – se non nel 2022, nel 2023 – ad essere quello di un tempo.

Quello di tanti piccoli (grandissimi) concerti sul territorio. Quello di tanti ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo in giro, nei momenti di pausa, per la città. Quella di quando, nelle mattine d’estate, passando davanti alla biblioteca e davanti alle sale dell’Estudiantina poteva capitare di fermarsi sul marciapiede, carezzati da un caldo sole, ad ascoltare un notturno di Chopin uscire dalle finestre a balenar nell’aria, colmi di leggerezza e gratitudine. Un’infinita e grande poesia che uomini determinati e coraggiosi hanno fatto, nel corso degli anni, diventare realtà.

Il Casalmaggiore International Music Festival – questo lo straordinario dei suoi 22 anni di storia – non è mai morto. Cova, come la più bella delle fenici sotto le ceneri di due anni di silenzio. Un silenzio apparente perché, nella gratitudine di tanti esecutori in giro per il mondo, nelle loro note nei più prestigiosi luoghi della classica del pianeta il Festival vive. E continuerà a vivere.

Nazzareno Condina

 

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