Cna critica il superbonus ridotto:
"Danno per le piccole imprese"
“Va inoltre ricordato che tali tipologie di bonus sono soprattutto utilizzate anche in “combinato disposto con altri” (sempre nel rispetto della mancanza di sovrapposizione) e quindi la loro mancanza potrebbe comportare interventi parziali".
Il neo presidente di Cna Lombardia, il casalasco Giovanni Bozzini esprime scetticismo di fronte a quanto preannunciato dal Governo in materia di Superbonus e Bonus Facciate: “La proroga del Superbonus è positiva ma la limitazione della platea è eccessiva e troppo sfavorevole alle micro e piccole imprese del settore. Comprendiamo le esigenze del bilancio dello Stato soprattutto in tema di sostenibilità del debito, ma ci sono altre soluzioni per mantenere i conti in ordine senza frenare la logica espansiva della Manovra. Diamo stabilità agli strumenti in campo”.
Il delegato di CNA Lombardia in materia di efficienza energetica, Enea Vercesi, ritiene che “escludere le singole unità immobiliari e gli edifici funzionalmente indipendenti” sia un errore, perché “non è così che si evitano distorsioni e speculazioni nella catena dei prezzi. Non vanno sottovalutati inoltre sia il surplus di gettito fiscale, sia benefici per l’occupazione sia gli effetti sui consumi indotti dal volume di business che si sta generando per la stragrande maggioranza delle imprese”.
Il messaggio di CNA Lombardia alle istituzioni e agli eletti del territorio è semplice: “E’ possibile rendere più sostenibile contabilmente il Superbonus riducendo la percentuale di incentivazione tra il 95 e il 100%, senza ridurre la platea degli interventi beneficiari, mentre l’esclusione del Bonus Facciate rischia di essere un vero e proprio autogol” ricorda il Segretario regionale CNA, Stefano Binda.
Infatti proprio i bonus “minori” costituiscono un terreno privilegiato di intervento per le micro e piccole imprese, anche per via della loro minore complessità burocratico-amministrativa e tecnica. In particolare il Bonus Facciate permette di avere anche un decoro importante delle città e di intervenire in una fascia di edifici (tipicamente, nei centri storici) altrimenti difficilmente trattabile. Il mancato aggiornamento di tale bonus creerebbe di fatto una sperequazione a sfavore di molte classi di edifici (spesso per esempio nei centri storici non è possibile fare il cappotto).
“Va inoltre ricordato che tali tipologie di bonus sono soprattutto utilizzate anche in “combinato disposto con altri” (sempre nel rispetto della mancanza di sovrapposizione) e quindi la loro mancanza potrebbe comportare interventi parziali che a volte potrebbero anche inficiare l’intervento complessivo stesso, con effetti deleteri proprio ai fini di quella riqualificazione urbana e dei borghi che auspichiamo come anello della crescita”, conclude Pasquale Diodato, delegato di CNA Lombardia alla rigenerazione urbana.
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