Cividale, torre campanaria,
forse qualcosa si muove
Perplessi i cividalesi presenti alla riunione non potendo conoscere il futuro di una torre campanaria costruita negli anni 50 e inaugurata esattamente nell’agosto del 1954 con grande tripudio, festeggiamenti e fuochi d’artificio
Qualcosa si muove attorno alla torre campanaria di Cividale incerottata in una specie di ponteggio senza fine. Eppure nessun operaio e nessuna impresa è impegnata sulla struttura mentre le preoccupazioni di chi percorre quotidianamente la strada a fianco e di chi ci abita sotto si manifestano da alcuni anni. Venerdi scorso c’è stata una riunione convocata dal parroco don Ernesto Marciò anche per annunciare la nascita di un Comitato per il momento formato da tre soli rappresentanti che chiedono di conoscere le sorti del campanile e divulgarle anche agli altri concittadini. Intanto va data una notizia per lo meno rassicurante fornita da un tecnico di Viadana l’ingegner Andrea Flisi il quale ha garantito che, dopo aver visto i progetti di costruzione ed esaminato le condizioni attuali della torre, non avrebbe riscontrato imminenti pericoli di crolli. Preoccupazioni invece sulla situazione delle mattonelle di rivestimento che nei mesi scorsi avevano già dato segni di cedimento crollando a terra e costringendo alla scelta di installare quel ponteggio che però non ha mai rappresentato un vero e proprio inizio di lavori di ripristino. Ovviamente il problema fa riferimento alla solita questione economica. Nell’incontro di pochi giorni fa sono cominciate a circolare delle cifre parlando di circa 500 mila euro solo per la eventuale demolizione della torre. Somma che probabilmente salirebbe ancora di più nell’ipotesi di voler restaurare la struttura e porla in completa sicurezza. Perplessi i cividalesi presenti alla riunione non potendo conoscere il futuro di una torre campanaria costruita negli anni 50 e inaugurata esattamente nell’agosto del 1954 con grande tripudio, festeggiamenti e fuochi d’artificio. Nell’occasione le autorità civili e religiose presenti ebbero, come racconta la cronaca giornalistica del tempo, parole di lodi e compiacimento nei riguardi dell’evento esortando ad “Alzare il pensiero costantemente verso il cielo come verso l’azzurro si eleva la novella torre che coi vostri sacrifici e il vostro entusiasmo avete voluto innalzare nella ricorrenza centenaria della vostra bella chiesa”. Un riferimento alla generosità della gente dell’epoca con l’altrettanto favorevole concorso dello Stato. L’entusiasmo probabilmente ai residenti di Cividale, che non vogliono rinunciare ad una torre campanaria efficiente, non manca di certo. Quello che scarseggia forse è la voglia di sacrifici soprattutto in un periodo critico come l’attuale. E come la scarsità delle offerte raccolte in chiesa settimanalmente ampiamente dimostra.
Ros Pis