Salute

"Cadaver Lab", al via corso di
alta specializzazione al Trecchi

A differenza di Paesi come gli Stati Uniti, il Canada o l’Australia, questo tipo di aggiornamento scientifico-professionale non è ancora molto diffuso in Italia. Grazie all’impegno di Fioravanti, però, da ormai tre anni questa pratica è diventata una consuetudine per l’Asst di Cremona.

L’Asst di Cremona si conferma un polo d’avanguardia nella formazione dei chirurghi. Sabato 23 e domenica 24 ottobre, nell’area Lab di Palazzo Trecchi, si svolgerà un corso di alta specializzazione in cui chirurghi avranno la possibilità di eseguire esercitazioni mediche su cadavere (Cadaver Lab), in particolare sperimentando diversi approcci neurochirurgici.

Presidente dell’evento è il dottor Antonio Fioravanti (direttore Neurochirurgia, Asst Cremona), il quale precisa che “la sperimentazione in un Cadaver Lab è una pratica etica. I corpi utilizzati durante il laboratorio appartengono a persone che in vita hanno deciso di donare il proprio corpo alla scienza, con un gesto di grande altruismo verso l’umanità. Nello specifico, qui a Cremona utilizzeremo cadaveri di cittadini statunitensi, che in seguito all’esercitazione rientreranno in Patria per poter essere tumulati, nel massimo rispetto della persona”.

A differenza di Paesi come gli Stati Uniti, il Canada o l’Australia, questo tipo di aggiornamento scientifico-professionale non è ancora molto diffuso in Italia. Grazie all’impegno di Fioravanti, però, da ormai tre anni questa pratica è diventata una consuetudine per l’Asst di Cremona.

“Per affinare la propria manualità è importante che i medici acquisiscano esperienza su corpi umani senza vita”, spiega Fioravanti. “Per quanto i manichini e la chirurgia virtuale – ormai sempre più diffusa – siano utili, certe strutture non sono infatti riproducibili. È molto più importante di quanto si creda sperimentare di persona determinate sensazioni, come il rumore dell’osso o la percezione tattile, e acquisire una manualità che altrimenti sarebbe difficile padroneggiare”, prosegue Fioravanti.

“Un simile tipo di training in laboratorio”, continua Fioravanti, “in un ambiente chiuso e controllato dà modo agli specializzandi di eseguire procedure complesse garantendo un realismo elevato e senza la pressione delle tempistiche strette dettate da una vera emergenza”.

Ciò spiega il successo del Cadaver Lab, andato sold-out: “quest’anno avremo 12 partecipanti che lavoreranno in maniera sincronica su 6 postazioni”, illustra Fioravanti. “La buona riuscita del corso è dovuta anche al fatto che ci siamo concentrati sulla qualità. Se solitamente ci sono 4 operatori per ogni parte anatomica, noi abbiamo fissato un tetto di due operatori al massimo. Ciò aumenta la possibilità di capire indicazioni, controindicazioni ed eventuali correzioni da parte dei tutor sulla pratica eseguita”.

“L’idea che abbiamo insieme al gruppo di Palazzo Trecchi è quella di costituire all’interno di questa storica struttura un’accademia. A questo proposito, in futuro ci saranno altri eventi formativi: il 20 e il 21 novembre si terrà un secondo Cadaver Lab dove utilizzeremo la tecnica della fluorescenza per individuare cellule tumorali, mentre per maggio 2022 abbiamo previsto un evento dalla portata internazionale: fra i membri della faculty ci saranno infatti colleghi inglesi e vietnamiti, oltre al direttore del dipartimento anatomico di New Orleans”, conclude soddisfatto Fioravanti.

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