Tre anni fa chiudeva il punto Nascite
Oggi qualche speranza ancora c'è...
Oggi qualche speranza ancora c'è. Ed è una speranza che resta accesa grazie a Filippo Bongiovanni e a 20 sindaci coraggiosi che hanno imboccato una strada a favore dei propri cittadini
Tre anni senza Punto Nascite. Oltre 1000 giorni senza più pianti, e culle, e mamme dall’aria sofferta e felice, e papà ad andare avanti indietro dall’ospedale, e nonni a fare altrettanto. Tre anni senza punto nascite in quella che resta una delle più profonde, e laceranti ferite per il nosocomio Casalasco Viadanese.
Tre anni senza Punto Nascite. 1090 giorni senza più mamme che partoriscono all’Oglio Po. Il 30 ottobre sarà un giorno triste per tutto il territorio. Una decisione presa nel 2018 da Regione Lombardia che si faceva forza della normativa nazionale, dei punti fissati dalla Lorenzin. Una decisione che ha impoverito il nosocomio casalasco di un servizio fondamentale. Non si nasce più all’Oglio Po. Al limite, nella maggior parte dei casi si guarisce se no – se si è giunti al termine di un viaggio – si muore.
Ci prendemmo un impegno, tre anni fa, dopo mesi estenuanti di lotte e di volti che portiamo impressi per sempre, dopo mesi in cui le mamme agguerrite e pochi cani sciolti combatterono davvero una battaglia durissima contro le ragioni di regione e le ragioni di stato. L’impegno di ricordare, di tenere vivo il ricordo se non proprio la speranza. L’impegno che avevamo preso con le mamme, con il personale di quello splendido reparto smantellato.
Furono mesi durissimi quelli prima della chiusura, e furono mesi di tante parole al vento i mesi (e gli anni dopo). Tante promesse, tanti politici – di ogni colore – a dire che quel punto nascite doveva essere riaperto. Che poteva essere riaperto. Lettere andate probabilmente al macero, e mai neppure lette forse, a Roma – con governi vari – e in Regione. Ma furono anche mesi intensi di manifestazioni, di sofferenza, di coraggio. Il coraggio delle persone normali, di quelle che avevano partorito – in totale sicurezza – all’Oglio Po e di quelle che avevano aiutato tutti quei cuccioli d’uomo a venire al mondo. Nulla servì.
Oggi qualche speranza ancora c’è. Ed è una speranza che resta accesa grazie a Filippo Bongiovanni e a 20 sindaci coraggiosi che hanno imboccato una strada a favore dei propri cittadini. La speranza è appesa a quell’unica strada che – sulla spinta del sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni e di altri 20 primi cittadini (Viadana, Bozzolo, Gussola, Sabbioneta, Martignana di Po, Commessaggio, San Martino dell’Argine, Pomponesco, Torricella del Pizzo, Casteldidone, Rivarolo del Re, Spineda, San Giovanni in Croce, Solarolo Rainerio, San Martino del Lago, Piadena Drizzona, Gazzuolo, Dosolo e Rivarolo Mantovano) – vede ancora aperto il ricorso. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale – Sezione III – ha fissato udienza pubblica di merito per il giorno 2 dicembre 2021, alle ore 9 a Roma per discutere del ricorso n.296/2020. Il 9 dicembre prossimo il dado sarà – probabilmente – definitivamente tratto e sapremo tutti se dovremo celebrare oppure – e poi per sempre – ricordare.
N.C.