Cronaca

Rivarolo Mantovano: avviato
il restauro del Ponterotto

Il restauro è reso possibile dal cofinanziamento accordato dal GAL Terre del Po che ha approvato la candidatura Comune per il recupero edilizio di tre ponti gonzagheschi nella Regona di Rivarolo e Cividale: col Ponterotto, il Valcasara e il Ponte dei due Ponti, per un importo lavori di 87.000 euro

Ponterotto è documentato nel Catasto Teresiano del 1784, il manufatto è registrato come Ponte di legno nella settecentesca mappa della Digagna di Rivarolo e Cividale conservata presso l’Archivio di Stato di Mantova, fondo del Magistrato camerale antico.

Poichè la mappa della Digagna precede, anche se di poco, la redazione del Catasto austro-ungarico, dove il ponte figura col simbolo di colore rosso che contraddistingue i ponti di pietra, possiamo dedurne l’epoca di costruzione di questo manufatto che ha dato il nome alla Strada comunale ed alla Sorgiva che scavalca.

Il restauro è reso possibile dal cofinanziamento accordato dal GAL Terre del Po che ha approvato la candidatura Comune per il recupero edilizio di tre ponti gonzagheschi nella Regona di Rivarolo e Cividale: col Ponterotto, il Valcasara e il Ponte dei due Ponti, per un importo lavori di 87.000 euro.

Quando nel 2020 l’amministrazione comunale ha deciso di candidarli, i manufatti si trovavano in pessimo stato di conservazione, foriero di possibili crolli, anche per le condizioni di esercizio cui questi ponti sono attualmente sottoposti: realizzati in un’epoca dominata dalla conduzione manuale della campagna, ora devono sopportare il transito dei moderni mezzi di conduzione agricola, con carichi dinamici che assommano anche a centinaia di quintali. Il loro crollo avrebbe rappresentato un aggravio economico per la Comunità locale costretta ad accollarsi le spese di ricostruzione, ma soprattutto avrebbe rappresentato la perdita di manufatti significativi del patrimonio storico comunale. Va a questo proposito annotato come il relativo bando GAL finanziata solo il recupero di manufatti costruiti prima del 1899, costituenti “il patrimonio culturale dei villaggi e del paesaggio rurale”. La ricerca d’archio condotta presso l’Archivio di Stato ne ha documentato l’esistenza al 1784 consentendo di accedere al finanziamento che ammonta al 70% dei costi.

Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Massimiliano Galli che ha recentemente ribadito come “il recupero di questi manufatti e dei percorsi storici afferenti è uno dei modi attraverso il quale l’amministrazione comunale intende suscitare nella popolazione residente l’interesse per la salvaguardia dell’ambiente fisico rurale; certo non l’unico. Cito al proposito la regolazione idraulica delle Sorgive nella Regona di Cividale e le piantunazioni che stiamo conducendo da un quinquennio e che spero si materializzeranno nella costituzione di due boschi di pianura, se avremo successo nella candidatura espressa a valere sul Bando INFRASTRUTTURE VERDI di Regione Lombardia”.

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