Il Tar contro la Regione sulla
caccia: M5S e PD attaccano Rolfi
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha depositato le motivazioni della sentenza relativa al calendario dell’attività venatoria in Lombardia.
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha depositato le motivazioni della sentenza relativa al calendario dell’attività venatoria in Lombardia. Simone Verni (M5S) spiega: «La sentenza mette nero su bianco, certificandoli, gli errori della Giunta. Errori dei quali chiederemo conto in Aula direttamente all’Assessore Rolfi, per il cui operato abbiamo pronta una mozione di censura. In pratica un atto di sfiducia che ci aspettiamo sia sostenuto anche dai Consiglieri Regionali della maggioranza, i quali non hanno usato mezze misure nel criticare l’operato del loro Assessore» spiega il portavoce pentastellato.
I passaggi chiave della sentenza: «Regione Lombardia, attraverso il proprio provvedimento amministrativo, ha di fatto ignorato il parere di Ispra, senza fornire le motivazioni congrue a sostenere una tale decisione» spiega Verni, motivo per cui la sentenza del TAR ha sancito: il divieto di caccia alle specie tortora, pavoncella e moretta per sfavorevole stato di conservazione; il posticipo dell’apertura della caccia all’allodola al 1 ottobre; la chiusura anticipata della caccia al 20 gennaio (anziché 31 gennaio) alle specie tordo bottaccio, cesena e tordo sassello; l’anticipazione della chiusura della caccia alla quaglia al 31 ottobre; per la caccia alla coturnice che è bloccata, ha statuito che vadano preliminarmente adottate misure di gestione secondo un piano di gestione nazionale: «Un riconoscimento al grande lavoro portato avanti dalle associazioni ambientaliste, in particolare da LAC, che ancora una volta hanno dimostrato una competenza sull’argomento superiore rispetto a coloro i quali sul tema avrebbero il compito di legiferare. La Lega la smetta di andare a caccia di voti e di inseguire minoranze pericolose a solo danno dell’ambiente e del patrimonio erariale, ossia di tutti i cittadini» conclude Verni.
“Il provvedimento – attaccano i consiglieri regionali del Pd Matteo Piloni e Antonella Forattini – è conseguenza delle continue forzature imposte dalla Lega con il suo assessore Rolfi e dell’incapacità della Regione di normare in modo corretto l’attività venatoria in Lombardia. Forzature che oltre a mettere in serio pericolo la fauna selvatica e tutto il nostro sistema ambientale, ora si ritorcono contro coloro che esercitano la caccia in modo responsabile e rispettoso della conservazione delle specie animali che sono più a rischio”.
“Non possiamo che applaudire a una sentenza – concludono Piloni e Forattini – che mette dei punti fermi nella tutela della fauna e ferma le gravissime forzature della Regione”.
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