Cronaca

Rive Gauche: "Salvatore, parole
gravi, non può restare al suo posto"

"Si rende conto che percepisce uno stipendio mensile pagato da tutti i cittadini, anche coloro che non lo hanno votato e non la pensano come lui? O crede di rappresentare solo coloro, speriamo pochissimi, che la pensano come lui? Si rende conto di quanto possa essere stato offensivo nei confronti delle persone omosessuali e dei loro famigliari?"

Fanno ancora discutere le affermazioni dell’assessore alle Pari Opportunità e ai Servizi Sociali Gianfranco Salvatore che nell’ultimo consiglio comunale del comune di Casalmaggiore così era intervenuto: “… dite che l’organizzazione mondiale della sanità ha cancellato l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali riconoscendola come variante naturale del comportamento sessuale umano. Questo è vero nei fatti, bisognerebbe capire come è avvenuta la cosa. E’ avvenuta nel 1973 e per alzata di mano gli psichiatri, l’APA, l’American Psychiatric Association ha fatto una votazione dopo che per mesi erano stati bombardati da movimenti omosessuali e lgbt proprio con la richiesta che venisse derubricata l’omosessualità come malattia. Quindi non si è trattato di una scelta di tipo scientifico su documentazioni e su studi, ma è stata semplicemente una votazione ad alzata di mano…“. Ad intervenire questa volta è Gloria Barili, a nome del Circolo PRC Rive Gauche casalasco-piadenese.

Pensiamo che le dichiarazioni dell’Assessore Salvatore espresse durante l’ultimo consiglio comunale siano offensive e inaccettabili. L’assessore ha affermato che la decisione presa dall’Associazione Psichiatrica Americana (Apa) e dall’international Psychoanalytical Association (Ipa), che nel 1973 hanno rimosso dal manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali l’omosessualità, sarebbe stata presa, non su basi scientifiche, ma “solo su alzata di mano” in seguito alle pressioni di non meglio identificate “associazioni”. Nel ricordare al signor Salvatore che nel 1990 anche l’organizzazione mondiale della sanità ha derubricato, definitivamente, l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali definendola semplicemente come una “ variante del comportamento umano”, ci viene spontaneo chiederci : Il Sig. Salvatore è consapevole di quello che ha detto in un luogo istituzionale? Si rende conto che percepisce uno stipendio mensile pagato da tutti i cittadini, anche coloro che non lo hanno votato e non la pensano come lui? O crede di rappresentare solo coloro, speriamo pochissimi, che la pensano come lui? Si rende conto di quanto possa essere stato offensivo nei confronti delle persone omosessuali e dei loro famigliari, che già quotidianamente devono lottare per vincere i pregiudizi e le discriminazioni di cui sono vittime? E infine… si rende conto, che quando apre bocca in consiglio comunale rappresenta, purtroppo, Casalmaggiore?

Anche il sindaco Bongiovanni deve riflettere a fondo su questa vicenda. Troppo facile derubricarla come uno scivolone o come ha fatto il Presidente Ruberti, difendendo di fronte allo sdegno delle minoranze il principio della possibilità di esprimere la propria opinione, caro presidente quando si è in consiglio comunale e si ricopre un ruolo istituzionale si è liberi di esprimere un’opinione, ma non si è liberi di offendere, non siamo davanti ad un bancone di un bar. Grave che, alle affermazioni di Salvatore, sia seguito un silenzio assordante del sindaco e dell’intera maggioranza. Sindaco e consiglieri di maggioranza avvallano quindi la tesi dell’assessore Salvatore?

Se così non fosse ci aspettiamo che prendano pubblicamente le distanze. Salvatore ricopre un ruolo importante, assessore ai servizi sociali e, ironia del destino, con delega alle pari opportunità. Dovrebbe rappresentare le istituzioni, la nostra città, ma può continuare a farlo dopo quanto è successo? Per noi e per tanti altri cittadini/e no.

L’ass. Salvatore dopo aver offeso la comunità Lgbti ha minimizzato e quasi negato che, nel nostro paese, ci siano atti di violenza contro le stesse persone, mentre decine sono le denunce riportate anche dai mass media; certo non esistendo in Italia il reato di omotransfobia, questi atti non vengono tracciati e vengono classificati come atti generali di violenza.

L’assessore Salvatore non può rimanere al suo posto, si dimetta o venga dimesso. Questa vicenda deve servire anche a tutti noi per capire come, di fronte a simili retaggi ideologici e culturali serva una legge che classifichi il reato di omotransfobia. Dall’ultimo consiglio comunale di Casalmaggiore tutto ciò appare assolutamente più chiaro, così come è altrettanto chiaro che l’assessore Salvatore sta diventando un’etichetta inaccettabile per tutta la nostra comunità“.

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