Sabbionetana, area commerciale,
una discarica a cielo aperto
Non ne hanno colpa le amministrazioni, e non ne hanno colpa neppure quel manipolo di sognatori - i Trasbusters - che combatte contro un esercito di stronzi. Ci hanno creduto, lo hanno fatto sperando e sognando un mondo migliore. Il mondo migliore non lo è diventato
Avevano passato la mattinata di San Valentino di quest’anno a ripulire l’area dai rifiuti. 11 sacchi di lordura lasciata nell’area del Centro Commerciale, tra le strutture commerciali che sorgono oltre il Padano e la ex provinciale Sabbionetana. Ci avevano messo tutta la loro volontà, la loro passione, il loro ottimismo Tiziana Aldrigo, Pietro Maia, Massimo Tortella, Davide Geretti e Paolo Zani e Jessica Lazzarini. Sono bastati sette mesi per mandare tutto in vacca e l’area che costeggia la Sabbionetana è una vera e propria discarica a cielo aperto.
Non ne hanno colpa le amministrazioni, e non ne hanno colpa neppure quel manipolo di sognatori – i Trashbusters – che combatte contro un esercito di stronzi. Ci hanno creduto, lo hanno fatto sperando e sognando un mondo migliore. Il mondo migliore non lo è diventato, e non è colpa loro che almeno ci hanno provato.
La colpa è proprio in quel malcostume che vuole abbandonati dove capita i rifiuti che uno comodamente potrebbe riportarsi a casa o adagiare nel primo cestino utile. Non sono ingombranti, non pesano, non degradano l’auto, non rende più intelligenti lasciarli dove capita. Carte, plastica, mascherine, bottiglie, lattine e chi più ne ha più ne metta. Una vera e propria situazione di infinito degrado alle porte della città.
N.C.