Salute

Convegno sul diabete a Mantova
Enzo Mantovani lo ha organizzato

"Il diabete - sottolinea - è una di quelle malattie subdole di cui spesso ci si accorge casualmente. Trascurandola si può andare incontro a conseguenze molto gravi"

Esattamente cento anni fa veniva scoperta l’insulina , l’ormone salvavita indispensabile per contrastare la malattia del diabete. Per ricordare quell’evento, di cui molti addetti ai lavori non ricordavano la genesi, è stato organizzato un incontro scientifico organizzato dal dottor Enzo Linneo Mantovani con abitazione e studio a Cividale Mantovano. Noto diabetologo, specializzato in endocrinologia e malattie del ricambio, Mantovani è da poco in pensione dopo aver esercitato nei più importanti Ospedali e cliniche del territorio (tra cui a Casalmaggiore nella vecchia sede di via Cairoli). Sua l’organizzazione del Convegno tenutosi il 15 settembre scorso a Mantova presso il Centro Mamu con la presenza di eminenti specialisti del settore.

“Il diabete – sottolinea – è una di quelle malattie subdole di cui spesso ci si accorge casualmente. Trascurandola si può andare incontro a conseguenze molto gravi come l’insufficenza renale, la cecità, cancrena e perdita degli arti portando addirittura alla morte. Molti miei pazienti rivelano sorpresa e contrarietà quando gli si dice la verità. Devo fare l’insulina tutti i giorni? Si, è la risposta. Perchè se non ti inietti quotidianamente quella sostanza di cui sei carente vai diritto al Creatore”.

La possibilità di ottenere l’insulina venne scoperta nel 1921 grazie agli studi del biologo canadese Sir Frederick Banting assieme ad altri ricercatori quali Charles Best, James Collip e Nicolae Paulescu. Ci si arrivò estraendo l’insulina dal pancreas del cane e successivamente da bovini e maiali. Asportando questo organo ghiandolare si notò un aumento vertiginoso di glucosio nel sangue. E’ noto che il pancreas produce solo l’uno per cento dell’insulina necessaria a contrastare l’eccesso di zuccheri: nel caso di valori glicemici alti non ci sono tante alternative: o si procede al trapianto con un intervento demolitivo o si deve ricorrere alle cure appropriate con la somministrazione di dosi di insulina che attualmente viene prodotta anche biotecnologicamente. Tra le scoperte più recenti anche la possibilità di ottenere l’insulina ricavandola dalle cellule della pelle. Di tutto questo si è parlato durante il convegno mantovano a cui hanno preso la parola eminenti personaggi della sanità come Stefano Del Prato (da Pisa), Lorenzo Piemonti (S.Raffaele), Paolo Fiorina (Sacco), Riccardo Bonadonna (Parma), Enzo Bonera (Verona) e Roberto Trevisan (Bergamo).

“Ci siamo confrontati constatando i notevoli passi in avanti compiuti dalla ricerca nel campo del diabete come ad esempio arrivare a trapiantare cellule nell’addome di un maialino per sviluppare un pancreas perfettamente uguale a quello umano. I vincoli etici per il momento impongono di fermarsi a questo punto: si è trattato di uno dei primi Congressi svoltosi in presenza dopo il lockdown. Peccato – l’ultima considerazione di Enzo Mantovani – la scarsa presenza di medici di Medicina Generale.

Ros Pis

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