Andrea Devicenzi, da Parma ad
Assisi in bici per i malati di SLA
Un'avventura aperta a chi vorrà unirsi al quartetto: "Chiunque potrà affiancarci in questa avventura, in sella alla propria bici oppure per un saluto nei punti di incontro organizzati dalla AISLA Nazionale
Non si arrende Andrea Devicenzi. E sostiene gente come lui che non si arrende. E’ pronto a rimettersi in sella, per se stesso e per gli altri. Anzi, questa volta e più d’ogni altra volta, quel – per gli altri – viene prima e più forte che il – per se stesso -.
Dal 29 settembre al 3 ottobre, con partenza da Parma, l’iron man originario di Casalmaggiore e residente a Martignana di Po, raggiungerà Assisi. Un’iniziativa per raccogliere fondi e sensibilizzare sui malati di SLA e sulle loro famiglie.
“Assieme a Paolo, Pietro e Giovanni Delporto – spiega Devicenzi – affronterò i 500 chilometri che uniscono la città di Parma a quella di Assisi. Questa avventura, affrontata in sella alle nostre bici, ci permetterà di raccogliere fondi a favore delle famiglie colpite dalla SLA.
“La nostra – spiega Paolo Delporto – è una storia di amicizia, di sport, di valori e di aiuto verso gli altri. Un’amicizia con Andrea iniziata 10 anni fa quando assieme a mio fratello Pietro abbiamo voluto sostenere l’attività agonistica degli atleti paralimpici. Un percorso che mi ha portato ad aiutare questi ragazzi ma che in un secondo tempo, essendo stato colpito da questa malattia, ha invertito i ruoli ed oggi è Andrea che aiuta me. Attraverseremo città importanti come Parma, Reggio Emilia, Zocca, Porretta Terme, Pistoia, Firenze e tutte quelle attraversate dalla Via di Francesco, La Verna, San Sepolcro, Città di Castello, Pietralunga, Gubbio ed infine Assisi”.
Un’avventura aperta a chi vorrà unirsi al quartetto: “Chiunque potrà affiancarci in questa avventura, in sella alla propria bici oppure per un saluto nei punti di incontro organizzati dalla AISLA Nazionale.
Più sotto il programma definitivo con città, date e orari.
“Abbiamo deciso di costruire – conclude Devicenzi – questo percorso verso la città di Assisi, per far conoscere la realtà della SLA a più persone possibili, delle difficoltà quotidiane che affrontano fisiche ed economiche e del bisogno di ricerca. Chiunque potrà essere al nostro fianco per condividere fatica, sudore ma soprattutto gioie ed emozioni”.
N.C.