Cronaca

Parma-Brescia, treni e assembramenti:
"Regole valide a corse alterne"

Sul treno del mattino, già stipato a Piadena Drizzona, sono stati fatti salire altri passeggeri, tutti in piedi fino al capolinea a Parma e contravvenendo ad ogni regola, volta ad evitare assembramenti; al ritorno a metà pomeriggio sullo stesso treno è stata invece, giustamente, fatta osservare la legge della capienza all'80%, lasciando però a terra alcuni pendolari. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio Nazionale dei Trasporti, ci scherza quasi su: se questi sono i treni della Brescia-Parma, si potrebbero utilizzare come treni storici, quasi come attrazione turistica. Lo stesso Balotta sa che non c’è nulla da ridere in realtà e alle soppressioni e ai ritardi già indicati tra mercoledì e giovedì sulla stessa tratta, aggiunge un altro episodio incriminato e molto attuale nel periodo Covid.

Sul treno del mattino, già stipato a Piadena Drizzona, sono stati fatti salire altri passeggeri, tutti in piedi fino al capolinea a Parma e contravvenendo ad ogni regola, volta ad evitare assembramenti; al ritorno a metà pomeriggio sullo stesso treno è stata invece, giustamente, fatta osservare la legge della capienza all’80%, lasciando però a terra alcuni pendolari.

Raddoppiare le automotrici e avere un servizio degno, non da terzo mondo: questa la soluzione prospettata (invero, da tempo) da Balotta. Un’impresa? Altrove (ma pur sempre in Europa) ci si è riusciti senza grossa fatica, semplicemente proponendo bandi di gara per i servizi ferroviari: Lombardia ed Emilia Romagna, invece, sembrano non sentirci…

G.G.

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