Cronaca

Presidio Chiese, lettera aperta
al Prefetto Attilio Visconti

... Se dovesse avvicinarsi alla visione di coloro che si sono impegnati giorno e notte per portare avanti questo meraviglioso presidio, otterrà sicuramente grande gratitudine da parte dei numerosissimi cittadini e cittadine che stanno partecipando e seguendo con interesse questa partita. Un caro saluto...

Ha voluto che la sua lettera destinata al Prefetto-Commissario per la depurazione del Lago di Garda Attilio Visconti fosse resa pubblica. E’ una sorta di appello affinché si dia ascolto alle ragioni di chi, come lei, non vuole che venga dato l’Ok per il maxi depuratore Montichiari – Gavardo e che si tuteli il fiume Chiese. Serena Perini, cittadina di Montichiari, è una delle presidianti. Questo il testo della sua lettera.

Gentile prefetto sig. Attilio Visconti, questa mattina avevo intenzione di creare un nuovo striscione per la manifestazione di oggi pomeriggio, ma poi ho deciso di scrivere una lettera a lei indirizzata. Volevo dirle che durante questi due mesi di proteste, iniziate il 14 luglio con il primo presidio qua in Piazza Duomoa Brescia, l’ho pensata diverse volte. Mi sono chiesta come si sente, quali emozioni prova di fronte a gruppi di cittadini e cittadine, associazioni, comitati esindaci che sono contrari a questa grande opera che lei ed altre persone vorreste approvare. Non dev’essere facile: posso immaginare che prova irritazione e rabbia nei nostri confronti oppure dei dubbi, delle perplessità, dei pensieri nuovi. E qua vorrei sottolineare un primo punto. I pensieri nuovi fanno talvolta paura, perché portano con sé il cambiamento. Si sa, cambiare rotta e tornare indietro sui propri passi non è cosa facile, per nessuno. Ma può essere – magari mi sbaglio – che la campagna di sensibilizzazione dei cittadini svolta durante questo lungo mese di presidio sia arrivata anche a lei e che il cambiamento possa arrivare presto. Ma qui subentra il secondo punto, forse il più importante. Qualsiasi persona che si occupa della psiche umana sa che il modo migliore per non far cambiare idea a qualcuno è l’opposizione o il dire che qualcosa non vada bene. Faccio un esempio: se un padre è stanco di aspettare il figlio in ritardo per andare a scuola probabilmente lo sgriderà in continuazione, si arrabbierà, urlerà e tutto questo non porterà a nulla, anzi, il figlio non avrà la possibilità di uscire da questo schema relazionale. Se davvero il padre vuole sbloccare la situazione dovrà iniziare a comportarsi in modo diverso, per esempio ad essere più in ritardo del figlio, in modo tale che sarà il figlio stesso a dire: “Papà forza! Andiamo che siamo in ritardo!”. Cosa voglio dire con questo? Che purtroppo la posta in gioco è troppo seria e importante per dirle: “ma certo signor prefetto, dia pure l’ok per il maxi-depuratore Montichiari Gavardo”. Non possiamo, le motivazioni sono troppo serie per giocarcela in questo modo. A questo punto arriva una richiesta o – forse – ancora di più una preghiera: le chiediamo di andare oltre a questa reazione tipicamente umana che si può sintetizzare così “più mi dicono di non fare una cosa più vado avanti”. Le chiediamo un passaggio di coscienza non indifferente, che è quello di fare qualche passo indietro e prendere seriamente in considerazione le istanze portate da tanti cittadini che abitano sul corso del fiume Chiese che in questi mesi hanno dedicato tempo, energie – e anche denaro – per far sentire la propria voce e le proprie perplessità di fronte a un’opera pubblica che non è sostenibile a livello ambientale ed economico. Chiudo perciò questa lettera augurandole un buon lavoro, sperando che possa prevalere la collaborazione, il buon senso e lo spirito civico ed etico. Se dovesse avvicinarsi alla visione di coloro che si sono impegnati giorno e notte per portare avanti questo meraviglioso presidio, otterrà sicuramente grande gratitudine da parte dei numerosissimi cittadini e cittadine che stanno partecipando e seguendo con interesse questa partita. Un caro saluto, Serena Perini (cittadina monteclarense)“.

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