Annibale Bozzolini nel ricordo di
un cronista: un piccolo gigante
Eppure bastava citare il suo nome affinchè tutte le porte del Palazzi più importanti della Capitale si aprissero.Un'esperienza vissuta personalmente una decina d'anni addietro quando grazie alla sua influenza avevamo potuto entrare senza difficoltà negli spazi riservati del Parlamento passando dal suo ufficio
Non si corre il rischio di esagerare nel ricordare il prestigio e l’influenza di Annibale Bozzolini figura di rilievo viadanese a livello nazionale appena scomparso. Un personaggio di spicco che ha saputo conquistare la fiducia di innumerevoli personaggi politici nell’enclave romano diventando una figura notevole pur non volendo mai apparire direttamente a livello pubblico. Eppure bastava citare il suo nome affinchè tutte le porte del Palazzi più importanti della Capitale si aprissero.Un’esperienza vissuta personalmente una decina d’anni addietro quando grazie alla sua influenza avevamo potuto entrare senza difficoltà negli spazi riservati del Parlamento passando dal suo ufficio a fianco di quello dell’On. Pietro Marcazzan di cui era segretario particolare. Innumerevoli le facilitazioni ottenute come quella di una visita privata con il Papa, l’ingresso nei Musei Vaticani saltando le code che occupavano gli ingressi ad ogni ora del giorno sino ad ottenere in pochi minuti e a costo zero, un visto speciale per un importante viaggio a Santo Domingo grazie ad un suo contatto con l’ambasciatore a Roma dell’isola caraibica. Enormi aiuti elargiti con un sorriso e in cambio dei quali l’indimenticabile viadanese non chiedeva nulla se non un semplice grazie magari accompagnato da una colazione nei pressi dei Palazzi romani. Una figura di gran classe, elegante, educata e rispettosa. Di cui verrà conservato a lungo il ricordo. La memoria di un uomo gigantesco, in contrasto con la figura minuta, di cui non si potrà mai scordare l’umanità e la forza intellettuale.
Ros Pis