Patrick Zaki a processo: “Ho esercitato il diritto di parola”
“Non ho commesso alcun reato”. Lo ha detto Patrick Zaki al giudice che gli ha chiesto delle accuse per le quali è imputato durante la breve prima udienza del processo che si è tenuto ad Al Mansoura. Secondo quanto appreso da Aki-Adnkronos International da Lubna Darwish, a capo del dipartimento per i diritti delle donne e la difesa di genere dell’Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), l’ong egiziana con cui collaborava lo studente, Zaki ha spiegato di aver esercitato solo il suo diritto “alla libertà di parola”. Zaki ha anche dichiarato di non avere idea del perché sia ancora in custodia cautelare e ha chiesto di essere rilasciato in attesa del verdetto.
Il processo è poi stato rinviato al 28 settembre. Lo studente dell’Università Alma Mater di Bologna rischia fino a 5 anni di carcere per uno scritto del 2019 in difesa della minoranza copta, di cui fa parte. La sentenza “non prevede diritto d’appello”, aveva spiegato ieri ad Aki-Adnkronos International Lubna Darwish. “Purtroppo – ha detto – è così nei tribunali d’emergenza per la sicurezza dello Stato”.