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Dote scuola, "37% delle famiglie
escluse". A Mantova il 40%

In provincia di Cremona più del 37% delle famiglie non ha ricevuto i finanziamenti del bando Dote scuola – Materiale didattico, cioè per l’acquisto di libri di testo e dotazioni tecnologiche, nonostante fosse stato ammesso alla misura. In provincia di Mantova il 40%.

In provincia di Cremona più del 37% delle famiglie non ha ricevuto i finanziamenti del bando Dote scuola – Materiale didattico, cioè per l’acquisto di libri di testo e dotazioni tecnologiche, nonostante fosse stato ammesso alla misura. A lanciare l’allarme è il consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni, illustrando quanto detto dall’assessore regionale all’Istruzione Fabrizio Sala in risposta al question time del gruppo del Pd sul tema.

“La Regione deve intervenire stanziando ulteriori e sufficienti risorse, come da sempre abbiamo chiesto in sede di bilancio” commenta Piloni. “Sicuramente la crisi seguita alla pandemia ha spinto molte più famiglie a partecipare alla Dote, rispetto agli anni scorsi, e non è comprensibile, né ha aiutato, la scelta di aver tenuto aperto il bando per un periodo di tempo più limitato del solito. Sono tante le persone che hanno assolutamente bisogno di questo sostegno e che ci hanno segnalato la difficoltà di accedervi. Anche l’aumento dei cosiddetti Neet, cioè di quei ragazzi che non studiano e non lavorano, può essere ricondotto alle difficoltà economiche di molte famiglie che non riescono a sostenere le spese per gli studi”.

Antonella Forattini, consigliere mantovana del Pd, analizza la situazione virgiliana, con numeri simili: ““In provincia di Mantova quasi il 40% delle famiglie, pur avendo fatto richiesta e possedendo tutti i requisiti per ottenerlo, non hanno ricevuto i finanziamenti del bando Dote scuola per l’acquisto di libri di testo e dotazioni tecnologiche. Un problema che non riguarda, naturalmente, solo Mantova ma che è esteso a tutta la Lombardia e rischia di diventare un elemento di scarsa equità”.

“La risposta dell’assessore regionale all’Istruzione Fabrizio Sala non è stata soddisfacente. – prosegue Forattini – La pandemia ha probabilmente messo molte più famiglie nelle condizioni di avere necessità di questo contributo per l’acquisto di libri e materiali necessari allo studio. Non si capisce perché la Regione non abbia previsto, fin da subito, maggiori fondi rispetto agli anni passati, visto che un aumento delle domande era prevedibile. Inoltre, la finestra temporale per la presentazione delle domande era ristretta e, probabilmente, molte famiglie non sono riuscite a partecipare. Mancano pochi giorni all’inizio delle scuole. Credo che risolvere questa disuguaglianza debba essere una priorità della Giunta”.

All’attacco, sul tema, anche il M5S, come spiega il consigliere Marco Degli Angeli, che a sua volta aveva posto un quesito sul tema. “La risposta da parte di Regione Lombardia e dell’assessore competente è stata avvilente per le migliaia di famiglie e di studenti” commenta. “Regione non è stata in grado di garantire tempistiche certe né di dare contezza di quanti fondi ha intenzione di mettere a disposizione per coprire l’enorme buco venutosi a creare”.

“Nel totale sono quasi 50 mila le domande ammesse, ma non finanziate per carenza di fondi regionali” spiega il portavoce pentastellato: “Regione parte da una dichiarazione mendace: non è vero che quei soldi non li ha, piuttosto non vuole spenderli per questo motivo. Il risultato è che migliaia di famiglie rimarranno senza aiuti per acquistare libri e materiale didattico ed esercitare il diritto allo studio.
Ci troviamo davanti al solito centrodestra che sembra non vedere la realtà dei fatti o meglio, si accorge di come le nostre famiglie siano in difficoltà solo per un inaspettato aumento di domande. Oggi, anziché avere la riprova di questa programmazione opinabile, mi sarei aspettato risposte più precise e soprattutto tempi certi. Invece – come dichiarato dall’assessore Fabrizio Sala – rimane ancora tutto in divenire, aspettando che lo Stato faccia la sua parte. Il solito gioco dello scarica barile.

Prima Regione sbandiera l’autonomia, poi dà la colpa al Governo. Fa però riflettere come in una Regione che ha appena messo 3 miliardi del Piano Marshall per finanziare la qualunque, oggi lamenti di non poter mettere 7 milioni di euro per finanziare la Dote Scuola, garantendo il diritto all’istruzione a migliaia di studenti” conclude Degli Angeli.

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